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Decreto Sostegni: le misure per gli enti del terzo settore

Come evidenziato dalla portavoce del Forum Terzo settore Claudia Fiaschi “senza aiuti concreti molte associazioni rischiano di non poter più riaprire. Ne faranno le spese le persone più fragili e le comunità più deboli"

 

Il Decreto sostegni (Decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41) ha fornito pochi strumenti di supporto al terzo settore. Il grande assente di fatto resta il ristoro (art. 1 del provvedimento) in quanto diretto anche agli enti non commerciali ma esclusivamente a quelli in possesso di partita iva e con un accesso al beneficio determinato dal calo delle sole entrate di natura commerciale.

Non è stata introdotta inoltre alcuna garanzia pubblica al credito per gli enti del terzo settore che non svolgono attività commerciale: la misura scaduta nel dicembre scorso non è stata infatti prorogata. Con questo, come evidenziato dalla portavoce del Forum Terzo settore Claudia Fiaschi, “si è persa una buona occasione per riparare ad una incongruenza ma soprattutto per dare un po’ di sostegno al mondo del volontariato e delle associazioni che stanno dando un grande aiuto in questa emergenza” e “senza aiuti concreti molte associazioni rischiano di non poter più riaprire. Ne faranno le spese le persone più fragili e le comunità più deboli. Non aiutare il terzo settore significa indebolire la nostra capacità collettiva di solidarietà e la coesione sociale.”

L’incremento al Fondo straordinario per il sostegno degli enti del terzo settore per un importo di 100 milioni di euro per l'anno 2021, contemplato dall’articolo 14, è positivo ma le risorse sono decisamente insufficienti per gli oltre cento mila enti che potrebbero potenzialmente beneficiarne e inoltre le risorse restano ancora inutilizzate in attesa dei provvedimenti di attuazione, come evidenziato sempre da Claudia Fiaschi.

Si ricorda che il Fondo è stato istituto dal decreto-legge 9/11/2020 n. 149 per interventi in favore delle organizzazioni di volontariato (Odv) iscritte nei registri regionali e delle province autonome, delle associazioni di promozione sociale (Aps) iscritte nei registri nazionale, regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, nonché delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), iscritte nella relativa anagrafe. Il fondo è gestito dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che stabilisce i criteri di ripartizione delle risorse tra le Regioni e le Province autonome, anche al fine di assicurare l'omogenea applicazione della misura su tutto il territorio nazionale.

“Ci auguriamo – conclude Fiaschi – che Governo e Parlamento ci ripensino e vogliano porre rimedio ad una situazione che sta diventando ormai insostenibile.”

Sulla piattaforma ‘Servizi per le associazioni e le società sportive’ dell’Area Riservata web Uisp 2.0, a cui possono accedere i dirigenti dei sodalizi affiliati, sono tempestivamente pubblicati riferimenti normativi, approfondimenti e circolari sull'emergenza Covid-19 e sugli aspetti gestionali-fiscali di associazioni e società sportive. La comunicazione ripresa in questa pagina è contenuta nella Circolare n. 91/2020-2021. (E.Fr.)