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Emilia-Romagna

Differenze in gioco: lo Sport che libera tutt*

Sabato 6 novembre il progetto "Differenze in gioco", giunto alla terza annualità sotto lo slogan "Sport libera tutt*", è ripartito con il primo di quattro seminari di approfondimento che abbracciano i temi del corpo, dello sport, della violenza di genere e omolesbobitransfobica.

 

Di Chià Rinaldi

BOLOGNA - Sabato 6 novembre è ripartito ufficialmente "Differenze in gioco", giunto alla sua terza annualità, quest'anno con lo slogan "Sport libera tutt*". Il progetto è realizzato da Uisp Emilia-Romagna con il contributo della Regione Emilia-Romagna tramite il bando della legge 6/2014, indirizzato alla promozione di iniziative finalizzate al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. L'obiettivo è quello di coinvolgere educator*, dirigent*, istruttor* Uisp in tematiche riguardanti il contrasto alla violenza di genere e omolesbobitransfobica, alle differenze legate al genere, all'identità e all'orientamento sessuale, utilizzando un linguaggio corretto e favorendo delle azioni più inclusive, per uno sport che sia davvero coinvolgente e a disposizione di tutt*.

L’evento inaugurale è stato introdotto da Manuela Claysset, responsabile del progetto. 

Le relatrici della prima parte della giornata sono state la dott.ssa Silvia Demozzi - docente dell'Università di Bologna - e la dott.ssa Chiara Cretella - componente del CSGE, il Centro Studi sul Genere e l'Educazione, che si sono occupate rispettivamente del corpo e della violenza di genere.

L'accento è stato posto sugli stereotipi del corpo declinato secondo il genere, a come questi costruiscano e veicolino i comportamenti di persone socializzate donne e socializzate uomini, e come si generino, di conseguenza, dei rapporti di potere che foraggiano il terreno delle discriminazioni.

Uno degli esempi relativi agli stereotipi sul corpo riportati dalla dott.ssa Demozzi è la differenza di trattamento e censura che c'è per capezzoli considerati maschili e capezzoli considerati femminili, reso emblematico dalla dissonanza cognitiva provocata dalla storia di una coppia costituita da un ragazzo trans e una ragazza, che hanno postato le foto dei rispettivi capezzoli sui social: un'immagine era censurata (quella della ragazza, ndr.), l'altra no. Eppure quel corpo - come è stato evidenziato - prima era categorizzato come corpo di donna. Particolare importanza è stata attribuita al ruolo dello sport, dove il corpo è al centro dell'attenzione e a* educator* sportiv* spetta il fondamentale compito di raccogliere eventuali segnali di disagio, per promuovere un'attività che sia davvero educativa e partecipata.

La dott.ssa Cretella - affrontando il tema delle discriminazioni di genere sul luogo di lavoro - ha evidenziato come l'assenza di orizzontalità nei rapporti interpersonali, le impostazioni di tipo gerarchico tra collegh*, favoriscano un clima di abuso di potere e molestie poiché le persone poste in basso alla gerarchia, spesso donne, non hanno poi gli strumenti per reagire ed essere ascoltate senza compromettere la loro posizione lavorativa.

Ad aprire la sessione pomeridiana è stata, invece, Claudia Petrosillo, responsabile delle politiche di genere di Uisp Emilia-Romagna.

Cyberbullismo e bullismo omolesbotransfobico sono invece i temi introdotti dal dott. Massimiliano Martines, fondatore dell’associazione Dry-Art, APS impegnata da più di 10 con attività di formazione nelle scuole della regione emiliano-romagnola, per cui il dott. Martines ha pubblicato il testo "Cyberbullismo e altri gironi digitali - Guida ai rischi del web per famiglie, scuole e altre agenzie educative".

"Sport libera tutt*" è dedicato al contrasto alla violenza e alle discriminazioni di genere e omolesbobritransfobiche. Quest'anno, oltre ai momenti di approfondimento in videoconferenza, saranno organizzate iniziative in presenza - su tutto il territorio -  in date simboliche come il 25 novembre (giornata internazionale contro la violenza sulle donne), l'8 marzo, il 17 maggio (giornata internazionale contro l'omolesbobitransnegatività). Il prossimo appuntamento online si terrà il 4 dicembre ed affronterà il tema del linguaggio corretto e antidiscriminatorio, con la partecipazione della linguista Manuela Manera e di Silvia Garambois, presidente dell'associazione GiULia Giornaliste.

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