1° Maggio: Lavoro sportivo, un cammino ancora lungo. Ma il cambiamento è possibile
Difesa della Costituzione, diritti e tutele dei lavoratori: una priorità politica e sociale
In occasione della Festa dei Lavoratori, è doveroso riflettere anche sul percorso – ancora in parte incompiuto – del lavoro sportivo in Italia. Un settore fondamentale per la salute, l'educazione e la coesione sociale, che tuttavia continua a vivere contraddizioni profonde e una strutturale mancanza di tutele.
Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti passi avanti, grazie all’impegno di lavoratrici, lavoratori, rappresentanze e istituzioni. Ma il cammino verso un pieno riconoscimento dei diritti nel mondo dello sport è ancora lungo e spesso accidentato.
Il contesto generale non aiuta. Secondo i dati ISTAT del 2024, il potere d’acquisto dei salari in Italia è diminuito del 4,5% negli ultimi dieci anni (2013–2023), mentre in paesi come la Germania è cresciuto (+5,7%). Un dato che riflette una crisi più ampia, dove il lavoro spesso non garantisce più una vita dignitosa.
L’allarme lavoro povero è reale: sempre secondo l’ISTAT, nel 2023 l’8,2% dei lavoratori dipendenti italiani viveva in condizioni di povertà assoluta, con un netto peggioramento rispetto al passato. Un fenomeno che colpisce in modo particolare chi opera con contratti discontinui, orari irregolari e bassi salari – caratteristiche che troppo spesso definiscono il lavoro sportivo.
È estremamente preoccupente anche l'aumento del numero di persone che hanno perso la vita sul luogo dilavoro. Secondo in dati rilevati dalle denunce INAIL, sono 101 le vittime in occasione di lavoro nel primo bimestre 2025, 10 in più rispetto ai primi due mesi del 2024, con un incremento del +11%, che diventa +16% se si considerano anche gli incidenti mortali in itinere, per un totale di 138 decessi.
In questo scenario, è fondamentale ribadire l’importanza di difendere la Costituzione, i diritti e le conquiste ottenute grazie alle lotte del passato. "Il lavoro sportivo è una delle colonne invisibili del benessere delle nostre comunità." - le parole del presidente del Comitato Uisp Monza-Brianza, Federico Ioppolo - "Educatori, istruttrici, allenatori, operatori e operatrici sociali dello sport svolgono ogni giorno un ruolo fondamentale, spesso senza le giuste tutele e senza il riconoscimento che meritano. Come UISP, continuiamo a lavorare per costruire un sistema sportivo più equo, accessibile e giusto, che dia valore al lavoro di tutte e tutti. Questo Primo Maggio non è solo una celebrazione, ma un momento per rinnovare il nostro impegno concreto verso i diritti e la dignità del lavoro sportivo. Serve un cambiamento culturale urgente, che metta al centro la dignità del lavoro, anche in ambiti troppo a lungo considerati “atipici” o marginali. La tutela del lavoro, in tutte le sue forme, deve tornare ad essere una priorità politica e sociale."
A tutte e tutti i lavoratori sportivi, il nostro più sentito ringraziamento per l’impegno, la passione e la professionalità che ogni giorno dedicano al proprio lavoro, contribuendo alla crescita di un settore vitale per il Paese.
Buon Primo Maggio! Che sia un giorno di riflessione, orgoglio e rinnovato impegno per un lavoro sportivo più giusto, riconosciuto e tutelato.