Comitato Territoriale

Monza-Brianza

UISP CON UNAR PER LA SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO

Lo sport come motore del cambiamento culturale per combattere le discriminazioni

 

Ha inizio oggi la Settimana d'azione contro il razzismo 2025, promossa da UNAR dal 17 al 23 marzo. L'iniziativa, giunta alla XXI edizione, costituisce un'occasione importante per riflettere, sensibilizzare e agire per una società più inclusiva e rispettosa.

Ogni anno l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) organizza la Settimana d'azione contro il razzismo, un ricco calendario di iniziative di formazione, sensibilizzazione e animazione territoriale promosse in tutta Italia nel mondo della scuola, dell'università, dello sport, della cultura e delle associazioni. L’evento è realizzato in occasione della celebrazione in tutto il mondo della Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, fissata nella data del 21 marzo dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a ricordo del massacro perpetrato dalla polizia sudafricana nel 1960, a Sharpeville, di 69 manifestanti che protestavano pacificamente contro le leggi razziste emanate dal regime dell’apartheid.

L'UNAR garantisce l'applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone e contrasta il diffondersi di fenomeni dicriminatori, assistendo le vittime, controllando l'efficacia degli strumenti  di tutele esistenti e analizzando le forme e le dinamiche di manifestazione del fenomeno.

Essere discriminati significa subire, attraverso comportamenti diretti o indiretti, un trattamento non paritario in virtù dell’appartenenza ad una determinata categoria. Gli atti discriminatori possono basarsi su molteplici fattori (religione, genere, etnia, orientamento sessuale, età, disabilità, estrazione sociale, etc.) e si manifestano in numerosi ambiti della vita.

Discriminazioni basate sull'etnia o la provenienza

La Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (adottata il 21.12.1965) chiarisce all’art. 1 che «l'espressione "discriminazione razziale" sta ad indicare ogni distinzione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l'ascendenza o l'origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l'effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l'esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica».

Per la legge italiana, la discriminazione su base etnica è qualsiasi “comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, la convinzione e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica.” (art. 43 del D.lgs. n. 286/1998).

La discriminazione comprende, dunque, qualsiasi azione o comportamento che abbia l’intento di trattare in maniera diversa una persona in base al colore della propria pelle o alle proprie origini.

Il Decreto Legge 22 aprile 2023, n. 44 all’art. 27 bis, comma 1, rubricato “Disposizioni in materia di atti e documenti della pubblica amministrazione” ha disposto che «A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, negli atti e nei documenti delle pubbliche amministrazioni il termine: «razza» è sostituito dal seguente: «nazionalità»». Per la scienza, infatti, oggi è scorretto parlare di «razze umane» poiché sotto il profilo biologico non è possibile identificare un individuo sulla base di un marcatore genetico che possa dividere l’umanità in razze.

Riconoscere, denunciare, combattere

Le discriminazioni basate sull'etnia o la proveninza sono presenti in molti ambiti della quotidianità e hanno un impatto devastante sulla vita delle persone che ne sono vittime. Un ruolo cruciale in questo processo è rappresentato dalla denuncia delle discriminazioni e degli abusi. Chi è vittima o testimone di queste discriminazioni può inviare una segnalazione a UNAR: online sul sito www.unar.it o telefonicamente contattando il Contact Center al numero verde gratuito 800 90.10.10, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 17:00. Al di fuori di questa fascia oraria e nei giorni festivi si può lasciare un messaggio e un recapito nella segreteria telefonica per essere richiamati. Il servizio di segnalazione è gratuito, multiligue, e garantisce la riservatezza e il rispetto della privacy.

Lo sport non ha razza

In occasione della Settimana d'azione contro il razzismo l'UISP Monza Brianza realizzerà dei workshop all'interno dell'Istituto Achille Mapelli di Monza con le classi del Liceo Scientifico sportivo sui temi delle discrimnazioni in ambito sportivo, che proseguono un percorso di attività sportive inclusive e momenti di sensibilizzazione già avviato nei mesi precedenti.

Parallelamente l'UISP Monza Brianza promuove la campagna social "Lo sport non ha razza", per introdurre dei focus di informazione e riflessione su questi temi e ribadire l'impegno dell'associazione contro ogni forma di discriminazione basata sull'etnia o la provenienza. La campagna è stata realizzata nell'ambito del progetto SIC! Sport, Integrazione, Coesione e durante la settimana animerà le pagine social dell'associazione.

Il mondo sportivo purtroppo non è esente da numerose discriminazioni basate sul genere, sull'etnia, sulla disabilità, sulla religione, sull'età e sull'orientamento sessuale. Queste discriminazioni vanno identificate e combattute ogni giorno, per garantire a tutti un accesso equo e paritario alla pratica sportiva. Lo sport è uno strumento potente per abbattere le barriere e costruire comunità più unite, e deve agire nel cambiamento culturale per costruire una società più inclusiva e coesa.