Comitato Territoriale

Pesaro Urbino

Alessandro Ariemma
sugli scontri di Italia-Serbia

 

Serbi cattivi e violenti! Ultras pericolosi e antisportivi!

Lo spettacolo della partita rovinata da un manipolo di facinorosi, bellicosi e fascisti organizzati.

 

Questi i commenti abbastanza scontati e ovvi dei media e degli addetti ai lavori.

 

 

 

Non c'è dubbio che la Serbia, rinata piccola dalle ceneri della ex-Jugoslavia e ridimensionata come prima della seconda guerra mondiale, sia rimasta stordita e incazzata per gli esiti del conflitto bellico seguito alla dissoluzione dello stato jugoslavo.

I nazionalismi che continuano a riaffiorare in ogni occasione, sia dentro che fuori i confini dello stato Serbo, il rancore verso chiunque abbia impedito di mantenere le condizioni di preminenza impostate in tanti anni dallo stato voluto da Tito, non deve essere il pretesto perché nasca verso questa etnia un nostrano odio razziale.

Vogliamo sperare che non tutti i Serbi si riconoscano in questo gruppo di scalmanati, definiti "bestie" dalla "rosa", come pure non tutti siano come gli aggressori violenti e omofobi del "gay pride" di Belgrado del 10 ottobre scorso.

Quando nazionalismo, ossessioni omofobiche, impostazioni culturali intolleranti, credenze religiose integraliste si sommano tra loro e vengono in qualche modo anche sollecitati e sostenuti da qualche potere tutt'altro che occulto, è evidente che tutto può, alla fine, convergere verso atteggiamenti violenti e delinquenziali.

Anche questo appuntamento sportivo "mancato" non si sottrae a questa logica "stupida e demenziale".

L'UISP da sempre si impegna a costruire ponti culturali e spazi di condivisione attraverso i suoi numerosi progetti che intendono favorire condizioni di comprensione e tolleranza. Anche in realtà come quella dell'altra sponda dell'Adriatico.

Lo Sportpertutti, il gioco, possono essere gli strumenti utili al superamento delle divisioni e delle intolleranze.

 

Alessandro Ariemma

Pres. Comitato Prov.le UISP di Pesaro e Urbino