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Emilia-Romagna

Andrea Covi verso il congresso Uisp Modena

Il presidente del comitato locale: "Una politica che chiarisca le sue posizioni e un'associazione che guardi sempre più alla comunità per essere motori del cambiamento"

di Alessandro Trebbi - redazione Uisp Modena


MODENA - Si svolgerà sabato 19 gennaio il congresso provinciale Uisp Modena. Un appuntamento importante che s'inserisce in un contesto complesso e foriero di cambiamenti, da quelli immediati nello scenario politico a quelli sociali ed economici già iniziati negli ultimi mesi, fino a quelli ambientali portati, purtroppo, dal terremoto dello scorso maggio. Andrea Covi, presidente uscente della Uisp Modena, suggerisce le linee guida del prossimo futuro dell'associazione sia a livello provinciale che nazionale.

Presidente, Uisp Modena si prepara a un nuovo congresso. Cosa ti porti dietro di questi ultimi quattro anni?
"Un'esperienza bellissima, faticosa ma gratificante. Sicuramente inaffrontabile senza l'aiuto delle tante persone che in modo generoso e spontaneo mi sono state vicino e mi hanno aiutato facendomi crescere, regalandomi esperienza, motivazioni e passione".

La cosa di cui sei più orgoglioso del quadriennio appena trascorso?
"Poter dire che per noi il bene comune è rimasto un valore fondante per le nostre politiche. Abbiamo il dovere di ricordarci che lo 'sportpertutti' è uno strumento per dimostrare solidarietà e sostegno verso chi ha più bisogno. Non siamo d'accordo con chi sostiene che tutte le politiche devono essere finalizzate alla crescita dell'individuo: per noi è la comunità intera a dover essere coinvolta in un progetto sociale che guardi al futuro. Uno sguardo guidato dall'ottimismo di chi non aspetta che le cose accadano ma si assume la responsabilità di renderle concrete".

A ridosso dei congressi Uisp locali e nazionali ci saranno le elezioni politiche. In uno scenario ancora confuso, come si colloca la Uisp?
"Uisp Modena da sempre ha una collocazione politica ben definita, figlia della nostra storia e di un passato di cui essere orgogliosi. Il momento che stiamo attraversando è una grande prova per il paese e per tutti noi. Uisp ha il dovere storico di capire che dai momenti difficili emergono grandi occasioni: se siamo davvero in grado di immaginare un futuro migliore, allora abbiamo anche la responsabilità di costruirlo. È per questo che abbiamo salutato positivamente il percorso democratico e partecipato delle primarie del centrosinistra e a Modena abbiamo dato indicazione alla nostra base associativa per sostenere Stefano Vaccari, attuale assessore allo sport della Provincia di Modena. Riteniamo che Stefano abbia sempre lavorato in un'ottica sociale a 360 gradi, sposando la cultura dello sport di cittadinanza e accogliendo le nostre istanze di solidarietà, integrazione e salute. Siamo certi che nella costruzione di un vero consenso in Parlamento sulla tanto attesa riforma dello sport italiano Vaccari abbia le sensibilità necessarie per giocare un ruolo da protagonista".

E a livello locale, quali le idee, quali le richieste e quali le posizioni di Uisp Modena nei confronti del governo cittadino e provinciale?
"Alla politica locale chiediamo semplicemente di essere chiara sul ruolo che ha in mente per l'associazionismo nel nostro territorio. Abbiamo l'impressione che al netto dei soliti discorsi di circostanza ci sia oramai un netto distacco col nostro mondo. Chiediamo quale futuro l'amministrazione abbia in mente per l'arcipelago sociale e sportivo delle polisportive modenesi. La provincia di Modena si è da sempre caratterizzata per la grande impronta solidaristica e per il sostegno nei confronti dei più deboli, e su questo fronte le polisportive hanno giocato sempre un ruolo fondamentale in stretta collaborazione con le amministrazioni. Tutto il percorso meraviglioso e difficilissimo costruito sino ad ora rischia di essere dissipato non tanto da questioni contabili o amministrative, ma a causa del completo disinteresse politico per le problematiche che l'associazionismo sociale oggi deve affrontare senza avere interlocutori autorevoli".

L'estate scorsa la provincia di Modena ha dovuto confrontarsi con il dramma del terremoto. Come si è mossa Uisp Modena?
"È stata un'estate drammatica, ma proprio in quel momento si è capito e rafforzato il ruolo storico della Uisp. Le nostre società, i nostri dirigenti, i nostri soci hanno trovato la forza e il coraggio di lottare contro quel destino e di cambiarlo. Tutti insieme. Insieme alla Uisp nazionale, a tutte le leghe e ai comitati regionali e territoriali che ci sono stati costantemente vicini. Chi passa attraverso una prova del genere, chi sopravvive, non sarà mai più come prima. Anche come comitato siamo diventati persone diverse, abbiamo imparato a guardare alla vita e al futuro in modo diverso. La nostra onlus Uisp Modena Solidarietà ha accolto tra le sue fila decine di ragazze e ragazzi che si sono prodigati assieme a noi in quelle tremende giornate. E durante l'emergenza l'importantissima collaborazione con l'associazione internazionale 'Save the children' ci ha consentito di portare conforto a migliaia di bambini della bassa".

Cosa può fare ancora l'associazione sportiva di cui sei presidente per le popolazioni colpite dal sisma?
"Siamo consapevoli dell'enorme responsabilità che abbiamo nei confronti non solo dei nostri associati ma di tutta una comunità ferita. Abbiamo vari progetti di solidarietà veramente importanti che riguardano l'impiantistica e che nei prossimi giorni saranno concretizzati sempre nell'ottica di principi etici e sociali ben definiti. Naturalmente, non essendo un'azienda ma un'associazione, abbiamo costruito una rete di partnership vitale e importante con soggetti privati ed enti che ci hanno permesso di trasformare progetti in realtà associative vere".

Quanto lavoro attende gli enti di promozione sportiva e per quanti anni si dovrà combattere per ricostruzione e ripresa?
"Le associazioni di promozione sociale hanno avuto e avranno nel prossimo futuro un ruolo fondamentale: per questo non devono avere una strategia di programmazione del territorio puramente difensiva ma devono avere il coraggio di avviare un grande progetto propositivo di crescita insieme a tutti i soggetti presenti in quelle zone".

Infine, come si immagina la Uisp che verrà, a Modena come a livello nazionale?
"La prospettiva con la quale guardiamo il futuro sia a livello locale che nazionale è quella di una Uisp come motore del cambiamento. Noi da sempre siamo impegnati a dare il nostro contributo per creare una società migliore. Per questo auspico che a livello nazionale, anche con il contributo di Uisp Modena, l'associazione riesca a lavorare per avere un vero e reale riconoscimento per l'associazionismo sportivo sociale che finalmente tuteli il lavoro dei tanti dirigenti, educatori, istruttori e soci che sul territorio si impegnano ogni giorno sacrificando tanto tempo delle loro vite in favore dei più deboli. Si tratta di un lavoro enorme che chiama a raccolta le nostre migliori energie. Per questo forse quattro anni non basteranno".

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