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Emilia-Romagna

"Cambia lo sport, cambia l'Italia": la tavola rotonda di apertura del congresso nazionale Uisp

Sono intervenuti al dibattito, che ha aperto i lavori congressuali nel pomeriggio di venerdì 12 aprile, l'ex presidente Uisp Filippo Fossati, il presidente del Coni Giovanni Malagò, la senatrice ed ex canoista Josefa Idem, il portavoce del Forum del Terzo settore Pietro Barbieri, il direttore di Save the Children Valerio Neri e Vincenzo Manco, neo presidente Uisp

Gli ospiti della tavola rotonda al congresso Uisp - Foto di Antonio Marcellodi redazione Uisp nazionale


CHIANCIANO TERME (SI) - L'apertura del XVII congresso nazionale Uisp è finita sotto i riflettori grazie all'idea di far confrontare lo sport sociale e il Coni, le istituzioni e il terzo settore. E il tempo di un confronto, in questo Paese spazzato dalla crisi e dai fremiti del cambiamento, ancora non c'era stato. I lavori congressuali, terminati domenica 14 aprile con l'elezione di Vincenzo Manco come nuovo presidente nazionale Uisp, venerdì 12 aprile avevano dato spazio a questo dibattito nella giornata inaugurale, alla presenza di 451 delegati provenienti da tutta Italia. Il nuovo presidente del Coni Giovanni Malagò si è confrontato con due nuovi deputati della Repubblica che provengono proprio dallo sport, insieme alla nuova Uisp e al nuovo Terzo settore. Il titolo della tavola rotonda era emblematico: "Cambia l'Italia, cambia lo sport". "Uisp, lo sport sociale incontra Malagò: Noi siamo una risorsa", titola così un dettagliato articolo di Repubblica.it battuto mentre era ancora in corso la diretta di Rai Sport 1 dal congresso Uisp di Chianciano con Filippo Fossati, Giovanni Malagò e Josefa Idem e, in collegamento, Enrico Varriale negli studi di Saxa Rubra. Ecco il resoconto dell'incontro, coordinato da Carlo Paris, giornalista Rai, che chiama in causa la Costituzione e l'assenza della parola "sport" tra i diritti fondamentali. E il presidente nazionale del Coni, Malagò, sceglie la platea Uisp per rilanciare un messaggio di cambiamento: "La parola sport nella Costituzione è il mio sogno". E prosegue: "So che la Uisp è una cosa seria. Io voglio il cambiamento, fa parte del mio programma, e sento forte questa necessità".

Filippo Fossati, ex presidente nazionale Uisp e deputato Pd: "Il Coni, ministero senza averne i poteri e le risorse, non ha potuto adattarsi al diverso peso e valore che hanno assunto gli attori dello sport italiano negli anni. Le associazioni sportive ricevono solo il 4% dei bilanci da fonti pubbliche. Sostenendole con più forza il Coni potrebbe sviluppare una sua seconda anima, quella della promozione dell'attività motoria e sportiva. Ci sentiamo parte del sistema sportivo italiano, in grado di dare un contributo maggiore di quello che ci è stato chiesto finora. Chiediamo il riconoscimento di questo ruolo, come risorsa importante per un paese che vuole uscire dalla crisi puntando sul guadagno in salute. Creiamo il 2% di prodotto lordo, creiamo cittadinanza e competenze tecniche. Siamo attori importanti di un nuovo welfare". Da parlamentare Pd Filippo Fossati ha lanciato quattro sfide e ha annunciato che diventeranno iniziative legislative: "Salute attraverso lo sport, spostando risorse sulla prevenzione attraverso il movimento. Educazione attraverso lo sport, che è parte decisiva di questo processo fin dall'infanzia. Inclusione attraverso lo sport, difficile perché non ci sono schemi pronti anche se è già possibile riconoscere e certificare le buone pratiche delle società sportive, ad esempio con bonus fiscali. Sostenibilità attraverso lo sport, con la trasformazione e riqualificazione dell'impiantistica sportiva in senso energetico e funzionale".

Secondo Josefa Idem, senatrice e campionessa olimpica: "Solo in apparenza si parla di due mondi diversi, sport di base e agonistico. Sono due mondi che si toccano, non possiamo pensare alle medaglie senza i volontari, le persone appassionate di sport che trascinano i giovani, gli stessi che in un secondo momento portano le medaglie". Idem ha descritto il suo impegno da deputata: "Vogliamo prendere in mano tutti i temi cari allo sport, ma la mia priorità è raggiungere i ragazzi delle scuole, in particolare le elementari: i bambini devono fare sport, invece spesso l'attività non viene praticata. Questa è una mia priorità e sarò oggetto di proposta di legge".

Pietro Barbieri, portavoce del Forum terzo settore: "Penso al nuovo parlamento che c'è in questa sala: persone diverse che provengono dal Terzo settore italiano e che hanno l'opportunità di rappresentare le istanze di auto-organizzazione dei cittadini, capacità di vedersi proiettati in una comunità, con le proprie identità e attitudini: chi fa sport, volontariato, educazione. Noi siamo quelli che stanno in mezzo alla comunità. E ci vogliamo stare, è quella la vocazione alla quale non possiamo rinunciare. La valenza dell'auto-organizzazione è riconosciuta dalla nostra Costituzione, è parallela alla capacità dello Stato di creare benessere per i cittadini".

Valerio Neri, direttore Save the Children: "Lo sport è valore umano, aiuta a credere in qualcosa, credere che la vita e la qualità della vita siano un valore. Da quando abbiamo iniziato a collaborare abbiamo imparato tantissimo, lo sport quando è popolare e semplice, è un polo positivo di attrazione, anche per bambini con difficoltà. Portare i ragazzi allo sport partecipato allontanandoli dall'ambiente negativo è fare dello sport un'ancora di salvezza. Sono testimone del fatto che fate un lavoro straordinario".

Vincenzo Manco, eletto presidente nazionale al termine dei lavori congressuali: "Lo sportpertutti è un fattore di coesione sociale, perché non pratica la sua vocazione all'interno di un circuito chiuso. È poi un fattore economico, è un argine sociale anche nei temi del lavoro. Riuscire ad avere una crescita numerica dei tesserati, che si poggia sul prezioso lavoro dei volontari, che sono la nostra ossatura, ma anche su figure diverse che rappresentano opportunità di lavoro. Insieme agli altri enti di promozione sportiva è arrivato il momento di vedere se riusciamo ad uscire fuori dallo schema di governance vissuto fino ad oggi. In tutti gli ambiti, dalla salute alla scuola, dall'impiantistica alla progettazione internazionale, lo sport sociale assume la funzione di ponte all'interno della diversità".

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