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Emilia-Romagna

Primi aggiornamenti dal Gas Parma

Come procedono i lavoro del gruppo di acquisto solidale nato in seno al comitato parmense e la collaborazione dello sport al festival sul diritto al cibo "Kuminda". Intervista a Sara Conversi

di Maria Elisabetta Bellini - redazione Uisp Parma


PARMA - Gas Uisp Parma, il gruppo di acquisto solidale promosso dal locale comitato dell'Unione Italiana Sport Per tutti, è un viaggio che è incominciato con la prima riunione inaugurale in marzo. Siamo a maggio e di passi avanti ne sono stati fatti. Abbiamo chiesto a Sara Conversi, ideatrice del progetto, di fornire un "update" sull'andamento dell'iniziativa e sui possibili sviluppi.

Sara, a che punto è il Gas Uisp?
"Fino ad oggi il Gas Uisp ha fatto tre incontri tutti organizzativi, per strutturarsi e capire come muoversi, quali strumenti adottare, come distribuire fra di noi gli incarichi. Al momento le decisioni del gruppo sono state molto pratiche: scelta dei prodotti da acquistare, criteri di selezione dei fornitori, numero massimo di aderenti al gruppo, nome del gruppo, meccanismi di apertura degli ordini e loro cadenza, nomina dei referenti di prodotto, del consulente informatico, del tesoriere e del segretario, nonché della persona che terrà i rapporti con Forum e il Des, Distretto di economia solidale. Ma devo dire anche coraggiose, perché pur essendo appena nati e non ancora costituiti formalmente come associazione, già due di noi si sono rese disponibili ad aprire e intestarsi un conto on-line apposta per i movimenti economici del Gas. Con questo strumento possiamo quindi già usufruire di Gasaperto, utile strumento in rete messo a disposizione dal Forum per la gestione e il pagamento degli ordini senza 'giri' di denaro in contante".

Quante persone sono coinvolte e con quali prodotti avete scelto di partire?
"Al momento abbiamo deciso di non avere più di trenta membri nel gruppo. E siamo già a trenta! È vero però che ci sono alcune persone del Gas che ad oggi appaiono piuttosto 'latitanti' e quindi sono 'sotto osservazione'. Potremmo a breve decidere di depennarle e lasciare così spazio ad altre persone che si mostreranno concretamente interessate e che parteciperanno più attivamente. I prodotti con cui vogliamo iniziare sono stati scelti in modo assolutamente trasparente e democratico: frutta, verdura, olio, riso. Come abbiamo fatto? Abbiamo elencato tutti i prodotti che ci piacerebbe acquistare tramite il Gas (l'elenco aveva circa una trentina di prodotti) e poi ognuno di noi ne ha votati 4. I primi 4 prodotti che hanno raccolto il maggior numero di voti sono stati scelti".

Si potrebbe allargare il Gas a prodotti non alimentari?
"Naturalmente sì, ma tra un po'. Per ora ci siamo limitati a soli 4 prodotti perché siamo molto 'giovani' ed inesperti ed abbiamo preferito affrontare una fase di rodaggio con pochi ordini per non rischiare di fare troppa confusione".

Collaborate con una realtà chiamata Kuminda. Ci illustri di cosa si tratta e come è strutturata la collaborazione?
"Kuminda è il festival annuale sul diritto al cibo e sulla sovranità alimentare. Si tiene solitamente verso la fine di ottobre (ma quest'anno ad esempio si terrà il secondo weekend di novembre) e il calendario prevede mostre fotografiche, esposizione/proiezione degli elaborati prodotti dalle scuole superiori, seminari e convegni, incontri con esperti, tavole rotonde, iniziative di 'sportpertutti', laboratori e scambi di semi, nonché proiezione di filmati, documentari e a volte anche spettacoli teatrali. Insomma un calendario molto ricco anche con ospiti internazionali di primo piano: Via Campesina, Rob Hopkins, Serge Latouche, Maurizio Pallante. Lo scopo del festival è informare e formare quante più persone sulle tematiche correlate al cibo, che siano di natura etico-filosofica, aspetti di accordi legali e/o economici, nuove proposte sia di società che di tecniche agricole che di modelli economici (permacultura, transitino town, biologico e biodinamico), critica dei paradigmi imperanti (agroindustria, sistemi economici multinazionali, neoliberismo) e tutto ciò che riguarda gli spunti proposti dai Brics (i paesi emergenti come Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) o dalle recenti costituzioni di alcuni Stati dell'America Latina. Da questi ultimi temi è facile capire il collegamento con gli argomenti relativi alla cooperazione internazionale decentrata, i modelli di sviluppo esportati e le visioni dei paesi in via di sviluppo sui temi centrali di Kuminda. Che, ricordo, sono la sovranità alimentare ed il diritto al cibo. A Parma l'organizzazione del festival Kuminda è in carico ad un'associazione di associazioni, la rete Cibopertutti, che conta una trentina di associazioni coinvolte e che collaborano a vario titolo alla realizzazione del festival. Tra queste associazioni, quelle coinvolte in modo più massiccio e che hanno anche il compito di coordinare i lavori e tenerne le fila, sono Forum Solidarietà e Kwa Dunìa. Uisp Parma è una delle realtà associate alla rete Cibopertutti e in quanto tale anche noi diamo il nostro contributo alla realizzazione del festival".

Come?
"L'organizzazione del festival è un percorso che dura almeno sei mesi all'interno dei quali il Forum distribuisce gli apporti delle varie associate su diversi tavoli tecnici. Quest'anno sono stati formati il gruppo scuole, il gruppo agricoltura contadina ed economia solidale, il gruppo cooperazione internazionale e sovranità alimentare, gruppo crisi economica e conflitti per il cibo. Come Uisp all'interno del comitato abbiamo formato un nostro gruppo Kuminda composto da sette persone. Al nostro interno ci siamo ridistribuiti i lavori e ognuno di noi segue uno dei tavoli. In tal modo Uisp è presente su tutti i temi con il suo apporto organizzativo e di idee. Periodicamente noi del gruppo 'Uisp Kuminda' facciamo degli incontri per aggiornarci sull'andamento di tutti i tavoli tematici di Kuminda in modo che tutti noi siamo sempre aggiornati e 'sul pezzo', con una visione globale della faccenda".

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