MONTESILVANO (PE) - Liberi di moversi. Questo il titolo dell'assemblea di metà mandato nazionale della Uisp che si è tenuta dal 23 al 25 ottobre nell'hotel Serena Majestic di Montesilvano, in provincia di Pescara. Quattrocento rappresentanti dello "sportpertutti" si sono dati appuntamento nella cittadina abruzzese per chiedere alle istituzioni politiche e sportive di riconoscere il valore sociale dello sport. Nel corso dei lavori sono state approvate alcune modifiche allo statuto dell'associazione, giunte dopo una consultazione territoriale che ha impegnato la presidenza nazionale e gli organismi dirigenti regionali per oltre un anno.
La Uisp ha indirizzato una forte richiesta al governo affinchè prenda in mano la regia del cambiamento, anche nello sport, così come avviene in altri Paesi europei. Alle Regioni la Uisp ha chiesto legittimazione e coprogettazione in ambito sociale, della promozione della salute, dell'integrazione, della sostenibilità ambientale. Al Coni controlli e verifiche nell'attuazione dei programmi da parte dei soggetti sportivi che utilizzano risorse pubbliche. In questa direzione va la battaglia della Uisp per la trasparenza e la tracciabilità; impegno che si è concretizzato, tra l'altro, nell'approvazione del nuovo Regolamento degli enti di promozione sportiva. Questi sono i temi che il presidente Uisp Vincenzo Manco ha ripreso nelle conclusioni dei lavori, domenica 25 ottobre, sottolineando come la Uisp sia una scuola di democrazia e auspicando un'associazione sempre più policentrica e aperta.
Nel far questo Manco si è soffermato su alcune parole chiave emerse dalla riflessione di Montesilvano: "Cambiamento: la Uisp ha saputo leggere già dal Congresso di Chianciano del 2013 quello che iniziava ad accadere, le problematiche del terzo settore, esplose con il caso 'mafia capitale', che rischiano di mettere in ombra tutto il resto. Per questo c'è la necessità di investire e lavorare per la credibilità. Siamo capaci di portare avanti un'autoriforma e di guardarci dentro. Ogni giorno dobbiamo fare un passo avanti sul percorso della democrazia, mantenendo una unitarietà di base, che non è unanimismo ma pluralismo. Infatti, dobbiamo guardare a una Uisp che va avanti con una logica policentrica. Conflitto: stiamo conducendo una rivoluzione gentile nei rapporti che stiamo costruendo con istituzioni e amministrazioni locali. Ma dobbiamo farci capire, perchè anche con 70 di storia alle spalle facciamo fatica ad essere compresi".
"Le risorse assegnate vanno seguite e studiate per capire se l'investimento si traduce in crescita associativa, qualitativa o quantitativa - ha proseguito Manco -. Tutti sono chiamati, insieme al nazionale, a illustrare cosa viene restituito in termini di crescita, per ogni risorsa acquisita. Bisogna assumersi la responsabilità anche di un eventuale insuccesso per capire dove intervenire e come migliorare. Basi associative: noi riusciamo a coinvolgere molto sul terreno dei servizi, come ci è riconosciuto da tutti, ma meno nell'ambito politico. Dobbiamo andare a spiegare alle nostre società sportive che l'attività organizzata in ogni paese e città è politica sportiva, è espressione dei nostri valori e della nostra mission, e che possono portare opportunità da cogliere e condividere".
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