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Emilia-Romagna

Al bar, solo per un caffè

Un motore di ricerca per trovare il bar più vicino senza slot machines. Questa l'iniziativa portata avanti da due programmatori informatici di Pavia per contrastare il gioco d'azzardo

Videoslot in un bar - Foto di Matteo Angelinidi Fabrizio Pompei


PAVIA - "Il caffè è più buono se il bar è senza slot". Questo lo slogan del nuovo motore di ricerca, chiamato appunto Senzaslot.it, per individuare il bancone più vicino dove poter ordinare un caffè senza avere intorno "macchinette" e videopoker. L'iniziativa, non solo provocatoria ma di sensibilizzazione, nasce nel febbraio di quest'anno da un'idea di Pietro Pace e Mauro Vanetti, due programmatori informatici di Pavia, proprio per contrastare la deriva del gioco d'azzardo nella città capitale italiana delle slot. La mappa dei bar liberi dal gioco d'azzardo viene continuamente aggiornata dagli stessi utenti che li possono segnalare in prima persona: "Il sito - spiega Pace - conta già quasi mille segnalazioni in tutta Italia e continua a crescere rapidamente. Sempre attraverso gli utenti viene poi esercitato un continuo controllo su quei bar che non rispettano gli impegni".

Il progetto non si limita solo ad una mappatura dei caffè del Paese ma presuppone un obiettivo di lungo periodo. "Pensare di risolvere un problema così complesso con un sito web ovviamente è solo un'illusione. Occorre un movimento solido che venga dal basso. Il nostro è solo un primo passo. 'Chi è schiavo delle macchinette - scriviamo nel sito - non potrà ribellarsi alle altre schiavitù di cui è vittima in questa società'. La cosa che ci sorprende e ci fa piacere è che credevamo di poter incuriosire per una settimana al massimo e invece notiamo come l'interesse sia ancora molto alto".

Tra le varie questioni che apre il gioco d'azzardo c'è anche quella della perdita della socialità, del bar come punto d'incontro e aggregazione. "Il caffè nel nostro paese è da sempre simbolo di socialità e scambio di idee. 'Prendiamoci un caffè', 'caffè e giornale' sono modi di dire che lo testimoniano. Noi vogliamo riappropriarci di questa 'filosofia', del tempo libero sottratto al guadagno. Per questo da un lato stiamo sviluppando un'app 'senza slot', dall'altro vorremmo distribuire adesivi con il nostro logo nei vari bar che partecipano all'iniziativa, proprio per rassicurare sull'ambiente sicuro e libero dal gioco d'azzardo che fa vittime, in questo caso, non nei casinò ma tra la povera gente, messa alla strette dalla crisi".

Oltre al difficile momento economico che spinge ad "investire" sulla fortuna e sul miraggio della vincita, un ruolo di primo piano nella diffusione del gioco d'azzardo nel nostro Paese è ricoperto dalla criminalità organizzata che, ogni anno, solo dalle slot, ricava circa 10 miliardi di euro. "Ci sono sempre nuove tecnologie - spiega Daniele Borghi, referente di Libera per Emilia-Romagna - con cui le mafie riescono ad aggirare lo Stato e a garantirsi larghe entrate. Oltre al gioco 'truccato' anche quello lecito è fonte di guadagno: si investe sulla dipendenza patologica dal gioco prestando denaro a usura. In questo panorama le associazioni come la Uisp o l'Arci devono combattere una vera battaglia culturale attraverso un'azione di educazione e controllo. Un'iniziativa interessante sarebbe poi quella di chiedere un atto di responsabilità ai vari campioni dello sport che sponsorizzando poker e scommesse distruggono in pochi secondi il lavoro di un anno dei nostri operatori".

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