Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Il cinema che racconta il mondo

"Terra di tutti" fa emergere storie dimenticate e offre narrazioni alternative. Nel programma la questione Ong, il conflitto in Siria e le battaglie delle donne per la conquista della libertà
di Francesco Mazzanti

BOLOGNA – Il "Terra di tutti Film Festival" è giunto alla sua undicesima edizione e continua a offrire al pubblico uno sguardo approfondito sulla realtà. Un programma intenso che, nel weekend dal 13 al 15 ottobre 2017, porterà a Bologna e Firenze il cinema sociale. "Raccontiamo voci da un mondo invisibile – afferma Stefania Piccinelli, direttrice artistica del festival – e le storie spesso non affrontate dai media mainstream".

Uno degli argomenti principali, da sempre caro al festival, è quello delle migrazioni internazionali. Nella presente edizione gli organizzatori hanno deciso di approfondire il dibattito sul ruolo delle Ong nei salvataggi in mare. Una discussione segnata spesso da mistificazioni o da vere e proprie accuse rivolte alle imbarcazioni impegnate nel Mediterraneo. Per far luce sull'argomento l'incontro "Media & Migrations", domani 12 ottobre, sposta l'attenzione sul ruolo dei media nella narrazione di questo fenomeno. Inoltre, la complessità dei confini della Fortezza Europa è raccontata dal cortometraggio tedesco Kérites – Fence di Anna Ilin, in programma venerdì alle 18,30 al Lumière. La regista indaga la frontiera tra Serbia e Ungheria, dove la quotidianità di due famiglie viene spezzata dalla costruzione del muro da parte del governo ungherese.

La Siria, quasi sette anni dopo lo scoppio della guerra, rappresenta un altro tema centrale del festival. Sabato 14, nella sala Mastroianni del Lumière, alle ore 19 la proiezione del documentario Siria – La rivoluzione confiscata di Paul Moreira. Il regista affronta l'argomento dei negoziati internazionali vissuti dal punto di vista dei civili. L'incontro con Alì, combattente dell'Esercito Libero Siriano, mostra le vite tormentate dei cittadini: vecchi amici che passano nelle file dell'Isis e altri che vengono uccisi in battaglia dal regime. Il reportage di Moreira si rivolge alla comunità internazionale, domandandosi se i negoziati di pace porteranno davvero a una soluzione politica.

A proposito di battaglie femminili Karine Morales e Caroline Péricard presentano Blooms in the concrete, domenica 15 alle 17,30 al Lumière. Le registe francesi hanno indagato la società tunisina, focalizzando l'attenzione sul ruolo delle donne nella "rivoluzione dei gelsomini". Le protagoniste del film scelgono la strada e i muri per conquistare i diritti fino a quel momento negati: la street art, la danza e la poesia delle giovani tunisine diventano espressione per combattere la violenza, la paura e per sognare la libertà.

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