Comitato Regionale

Emilia-Romagna

In attesa del congresso di Piacenza

Prosegue la serie di interviste dedicate ai nostri attuali presidenti territoriali e al loro percorso in questi quattro anni: è il turno di Alessandro Pintabona, presidente uscente di Uisp Piacenza e candidato unico per il prossimo quadriennio.

 

di Roberto Rodio


PIACENZA - Si terrà domani, domenica 10 gennaio 2021, il prossimo dei dieci congressi territoriali che andranno a ridefinire gli scacchieri dei nuovi Consigli territoriali di ciascun Comitato Uisp del territorio. Per l'occasione, abbiamo intervistato Alessandro Pintabona, presiedente della Uisp di Piacenza.

Alessandro, come arriva il Comitato di Piacenza all'appuntamento congressuale?
"Ci arriviamo con la consapevolezza di aver fatto un lavoro lungo, duro, a tratti difficile, ma anche con la certezza di aver visto i frutti del percorso intrapreso assieme al gruppo dirigente quattro anni fa. In particolare, l'ultimo anno è stato difficile per tutti: l'emergenza sanitaria mondiale ha messo a durissima prova tutti noi, e soprattutto chi vive di sport ha subito grosse perdite. E non parlo solo dell'aspetto economico, ma anche di quello sociale, se è vero come è vero che lo sport è un veicolo di socialità e di aggregazione pauroso. Ritengo che il Comitato Uisp di Piacenza sia stato in grado di gestire la crisi in modo tutto sommato dignitoso. E la parte più difficile viene proprio adesso: dobbiamo rimboccarci le maniche ed inventarci qualcosa che ci permetterà di riprendere - quando il Governo ce lo consentirà - le nostre attività, diversificandole anche in base anche alla nuova richiesta dei nostri soci che inevitabilmente ci sarà, e sarà diversa dal passato".

Tracciamo un bilancio del mandato appena concluso…
"Direi complessivamente positivo, nonostante tante difficoltà e nonostante ci siano sicuramente delle migliorie da apportare nel nostro modo di lavorare. Siamo però orgogliosi del lavoro svolto dal gruppo dirigente, basato su una profonda riorganizzazione del Comitato, una riorganizzazione sia strutturale che dirigenziale, di coordinamento del personale e di ridimensionamento dei costi resosi necessario da quattro anni a questa parte".

Qual è l'obiettivo per il prossimo quadriennio?
"Arrivo a questo congresso da candidato unico, è vero, ma si lavora di squadra, in sinergia: assieme ai dirigenti dell'associazione che compongono la giunta e a quelli del futuro consiglio (in cui abbiamo inserito una ventata di freschezza e di gioventù, mixata allo zoccolo duro già esistente) ci poniamo l'obiettivo di ridare voce alle associazioni sportive dilettantistiche e alle società sportive affiliate, riavvicinarci al territorio, intessere sempre più relazioni sociali. Il tessuto associativo - assieme alle attività - deve ritornare ad essere un punto focale per tutti noi. Vorremmo presentarci come un'alternativa concreta allo sport sul territorio, creando scelte diverse all'attività sportiva che per forza di cose in questo contesto storico ha subito modificazioni in modo radicale. Cercheremo di instaurare una  nuova normalità nella concezione sportiva delle discipline di squadra e individuali, resasi necessaria ancor di più dopo questa emergenza. Sarebbe bello una sorta di ritorno alle origini, per mettere al centro della nostra attività un bene primario come la salute, oltre alla socialità del nostro tesserato e del cittadino in generale. Inoltre stiamo lavorando al rafforzamento del settore turistico, al nuovo settore mototurismo e ci piacerebbe come obiettivo a cui tendere l'inserimento del settore di attività equestri e cinofile, da sviluppare da qui alla fine del mandato".

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