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La gara per la squadra più giovane. Ai Mondiali Antirazzisti sbarca la Dinamo 7 Fonti

Un team di bambini dai 7 anni in su scopre culture straniere e la solidarietà sui campi da calcio di Casalecchio di Reno.

Nuove conoscenze ai Mondiali Antirazzisti - Foto di Antonio Amendola (Shoot 4 Change)di Layla Mousa


BOLOGNA - I Mondiali Antirazzisti ospitano abitualmente giocatori di tutte le nazionalità, di tutte le provenienze e di tutte le età. E tra questa spicca una delle squadre più giovani di questa edizione: è la "Dinamo 7 fonti", viene dai colli bolognesi e conta tra le sue file bambini e bambine dai sette anni in su. Questa squadra – che si allena nei mesi estivi nel parco collinare di Villa Conte – è nata da un gruppo di amici che, quando l'anno scorso hanno scoperto l'esistenza dei Mondiali Antirazzisti, hanno deciso di far partecipare il gruppo alla manifestazione.

"È la prima volta che giochiamo con persone così differenti tra loro e da noi, è stato molto divertente" dicono i bambini. "Ci abbiamo messo un po' a fargli capire che i Mondiali Antirazzisti non sono come i Mondiali della Fifa – ci spiega uno degli accompagnatori – che non é un torneo competitivo e che le regole sono un po' diverse dal solito ma alla fine sono entrati nello spirito dei Mondiali anche loro". Infatti, quando gli chiediamo come stessero andando le partite, ci rispondono in coro: "Le prime partite ce le volevano dare vinte a tavolino perché non c'erano gli avversari, ma abbiamo voluto giocarle lo stesso!" e lo hanno fatto anche con buoni risultati, nonostante la giovanissima età.

"L'esperienza più significativa – spiega poi un altro accompagnatore – è stata la partita con i giovani Saharawi, che al momento di giocare si sono tolti le scarpe e sono rimasti a piedi nudi. I bambini sono rimasti stupiti e allora gli abbiamo spiegato che quei ragazzi vivono nel deserto e che solitamente camminano e giocano a piedi nudi. Hanno iniziato a fare domande ed è stato un bel pretesto per far loro conoscere una cultura diversa".

E rispetto a un quesito fondamentale, sulla loro partecipazione al torneo dell'anno prossimo, rispondono: "Sicuramente ci saremo! Convincere alcuni genitori non è stato facile – sottolinea poi un accompagnatore – poiché avevano paura che i figli si facessero male o che fosse un contesto troppo confuso. Ma quando vedranno come si sono divertiti cambieranno sicuramente idea. Quest'anno avevamo l'obiettivo di essere la squadra più giovane e ci siamo quasi riusciti ex aequo con i Saharawi. Il prossimo anno puntiamo a vincere!".

Quella della Dinamo 7 Fonti, nella sua semplicità e immediatezza, rappresenta un'altra testimonianza di come lo sport sia uno strumento prezioso per trasmettere sin da giovanissimi i valori di convivenza e conoscenza dell'altro in modo diretto e divertente.

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