Comitato Regionale

Emilia-Romagna

La professione del volontario

Nell'ultimo report del settore ricerca e sviluppo la Uisp Emilia-Romagna si interroga sulla valorizzazione del lavoro degli educatori sportivi. Tra riconoscimento professionale e questioni fiscali e giuridiche

di Massimo Davi, responsabile del settore ricerca e sviluppo della Uisp Emilia-Romagna


IL rapporto fra motivazione e demotivazione è alla base dell'appartenenza, e la possibilità di vedere riconosciute la propria professionalità, le proprie capacità, le competenze specifiche (anche ma non solo a livello economico) in un marasma di ingratitudine, è il vero "sistema premiante". Ciò che un volontario sportivo esprime nel suo tempo libero, nel "dopo il lavoro", comunque con competenza specifica nel ciclismo, nel calcio, nel pattinaggio o nel nuoto, ha lo stesso valore dell'apporto di chi lavora nella Uisp in forma più "professionistica".

Non si sta parlando dei tanti istruttori la cui opera (a pochi euro l'ora) potrebbe essere paragonata a un "nuovo sistema di volontariato" ma di figure intermedie fra il "tecnico" e il dirigente, che nella Uisp hanno trovato terreno fertile per esprimere idee e progetti utili alla crescita della stessa associazione. Idee e progetti a volte non capiti ma ritenuti "conflittuali". In questo modo si sono perse figure professionali interessanti e il percorso è stato spesso lo stesso: le abbiamo incontrate, riconosciute, formate e aggiornate, poi non abbiamo saputo valorizzarle e le abbiamo perse. E non sempre l'ago della bilancia è stato il rapporto economico.

È un tema talmente delicato da trovare con difficoltà una sede appropriata di discussione. Ciò non toglie che il problema esista, che non lo si può ignorare ma al contrario costituisce una questione che va affrontata. Ecco perché, in accordo con gli organismi dirigenti della Uisp Emilia-Romagna, è stato deciso di utilizzare il report del settore Ricerca e sviluppo per analizzare la questione partendo da due punti di osservazione diversi.

Da una parte il confronto fra professionalità e professione, attraverso le opinioni di Monica Risaliti: un viaggio nei saperi necessari e nella condizione di chi aspira a essere professionale svolgendo un lavoro volontario a stento riconosciuto. Dall'altra, la situazione giuridica fiscale, attraverso il contributo di Francesca Colecchia. Due prospettive che restituiscono un quadro capace di mettere a confronto ciò che vorremmo e dovremmo avere con ciò possiamo o vogliamo avere.

Il report del settore Ricerca e sviluppo Uisp Emilia-Romagna

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