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Emilia-Romagna

La XV edizione dei Mondiali Antirazzisti: debutto a Castelfranco Emilia tra tradizione e novità/1

La festa Uisp contro le discriminazioni presentata in conferenza stampa a Bologna presso la Regione Emilia-Romagna

di Francesco D'Ercole e Layla Mousa - Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti


BOLOGNA - "Una situazione simile a quella dei primordi, che in qualche modo ripropone l'idea di giocare a calcio sui prati". Con queste parole Carlo Balestri, responsabile dell'organizzazione dei Mondiali Antirazzisti Uisp, apre la conferenza stampa della XV edizione, facendo riferimento a quella che è la novità fondamentale di quest'anno: lo spostamento dell'evento nella località di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, nei cinque giorni che vanno dal 6 al 10 luglio. I Mondiali Antirazzisti sono l'annuale festa contro tutte le discriminazioni organizzata dalla Uisp con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena e del Comune di Castelfranco Emilia, con il contributo della rete Fare, della Figc e del Gruppo Hera.

Presenti alla conferenza stampa, svoltasi il primo luglio presso la Regione Emilia-Romagna, anche gli assessori regionali Massimo Mezzetti (cultura e sport) e Teresa Marzocchi (promozione delle politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, associazionismo e terzo settore), assieme a Stefano Vaccari, assessore della Provincia di Modena ad ambiente, mobilità e sport. "Questa edizione dei Mondiali Antirazzisti - ha dichiarato Mezzetti - cade in un momento particolare, con lo scandalo del calcio che sottrae passione alle persone. Questa esperienza però dimostra che un altro sport e un altro calcio sono possibili". "Voglio dare risalto al rapporto con la Uisp - ha affermato la Marzocchi - che mostra come l'incrocio tra istituzioni e associazionismo possa rappresentare un esempio di sviluppo di politiche integrate votate all'eliminazione delle discriminazioni razziali, di genere e di capacità. Viviamo un contesto sociale in cui l'immigrazione sembra portare a insicurezza, paura, fuga. Il nostro rapporto con la Uisp mostra invece come le politiche che vogliamo sviluppare possano essere di apertura, foriere di prassi positive".

Presente tra gli ospiti anche il vice presidente della Uisp Vincenzo Manco: "Si è fatto un lungo cammino insieme alle istituzioni. Adesso però è tempo di dare un'ulteriore spinta per lo sviluppo dello sportpertutti in sport di cittadinanza. Questo tenendo saldo l'esempio di ciò che facciamo ai Mondiali Antirazzisti, dove destrutturiamo lo sport tenendo unita in una festa che ha influenze per un anno intero una buona fetta di società civile". E proprio in rappresentanza di quella società civile è intervenuto alla conferenza stampa anche Bruno Bagnaresi, padre di Matteo, ultras del Parma morto tre anni fa in un incidente, e fondatore insieme alla moglie e agli amici del figlio di una fondazione votata al lavoro sociale: "Matteo era profondamente legato a questa manifestazione che avevamo conosciuto come genitori un po' preoccupati e che cercavano di capire di cosa si trattasse. Per questo abbiamo deciso di essere qua nel suo ricordo".

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