Comitato Regionale

Emilia-Romagna

L'autocoscienza degli uomini: un'Italia al Maschile Plurale

Il lavoro di un'associazione di maschi per rompere l'illusione che la violenza di genere sia un problema delle sole donne.



 

di Vittorio Martone


BOLOGNA - Nel trattare il tema della violenza degli uomini contro le donne il rischio principale da evitare è quello di considerare questo problema come qualcosa che riguarda solo ed esclusivamente le donne. Pertanto la riflessione sulle questioni sociali connesse alla violenza di genere è diventata il fulcro del lavoro di ricerca che da anni l'associazione Maschile Plurale porta avanti in diverse parti d'Italia. Per conoscere qualcosa in più di questo interessante progetto abbiamo interpellato Gianluca Ricciato, membro della sezione bolognese dell'associazione.

Ti chiederei per prima cosa di spiegarci come nasce e come è strutturato Maschile Plurale.
"Attualmente Maschile Plurale è un'associazione nazionale. La storia parte da una riflessione avviata negli anni '80 da gruppi di uomini che hanno formato una rete per discutere dell'identità maschile e dei modelli dominanti riferiti ad essa, oltre che del sessismo e della violenza contro le donne. Questi gruppi di dialogo sono costantemente cresciuti fino al 2000 creando anche una rete più definita tra le varie realtà locali. La nascita dell'associazione sul livello nazionale è stata determinata nel 2007 quindi dal desiderio di tradurre in attività rivolte all'esterno queste riflessioni politiche, filosofiche e narrative. Un ulteriore impulso verso la creazione dell'associazione è arrivato anche dalla richiesta esplicita di molte donne per avviare collaborazioni su varie attività di formazione, sensibilizzazione e didattica nelle scuole sia sul tema della prostituzione che dei maltrattamenti. A breve ci sarà poi il primo grande evento pubblico organizzato direttamente da Maschile Plurale, ovvero la manifestazione per l'eliminazione della violenza sulle donne in programma a Roma a Piazza Farnese sabato 21 novembre".

Come siete presenti sul territorio di Bologna e quali azioni promuovete in città?
"Il lavoro del gruppo di autocoscienza bolognese, che si riunisce una volta ogni due settimane presso la libreria delle donne di via San Felice ed è aperto a chiunque voglia partecipare, è prettamente legato alla riflessione ed al confronto. Diversi di noi portano poi avanti alcune attività legate all'associazione nazionale Maschile Plurale. Tra queste il progetto principale riguarda la collaborazione con il Fiocco Bianco per la didattica nelle scuole. Si tratta di un'iniziativa molto vasta nata in Canada e diffusa in Italia grazie al centro Artemisia di Firenze. Di questo progetto noi, assieme alla Casa delle Donne di Bologna, abbiamo preso in carica a partire dal 2006 la parte didattica, basata sull'istituzione di corsi nelle scuole medie e superiori sul tema della violenza di genere. A Bologna abbiamo partecipato a dei bandi pubblici e in particolare con il quartiere Reno abbiamo avviato due significativi progetti a partire dal 2007. A parte questo abbiamo un'ampia rete di collaborazioni con altri gruppi di donne e promuoviamo campagne sociali su vari temi che ruotano intorno alle questioni di genere e alla violenza contro le donne, come ad esempio l'appello degli uomini contro la violenza maschile sulle donne".

Qual è la vostra connessione con il mondo sportivo e come credete di poter interfacciarvi con un'associazione come l'Uisp?
"Su questo ambito sta ragionando molto il gruppo del Fiocco Bianco di Firenze. L'idea è quella di realizzare un opuscolo da consegnare agli allenatori di calcio e di rugby per far passare ai ragazzi, attraverso queste figure di riferimento, messaggi di presa di posizione contro la violenza. Ci sono all'interno dell'associazione numerosi momenti di riflessione molto più ampia sui modelli machisti che si veicolano nel mondo dello sport, su cui facciamo riflessioni e vorremmo agire. Secondo me sarebbe auspicabile aprire un serio percorso di collaborazione con l'Uisp, anche perché da soli avremmo numerose difficoltà anche logistiche per un'azione nel settore sportivo all'interno del quale sarebbe bello fare percorsi di incontro e magari riutilizzare le nostre esperienze di didattica".

So che ai Mondiali Antirazzisti eravate presenti con una squadra e con diverse iniziative. Mi parleresti di questa esperienza?
"Sul piano sportivo ti posso dire che a calcio ci hanno massacrato. Però non abbiamo mai perso per più di tre a zero quindi siamo contenti (ride, ndr). Personalmente mi sono divertito moltissimo, nonostante la stanchezza del dover fare doppia attività, quella fisica di giorno e quella diciamo 'intellettuale' la sera. Oltre ai progetti di Maschile Plurale alcuni di noi hanno collaborato anche alla parte dedicata al Laboratorio Smascheramenti e credo che il discorso contro omofobia e sessismo che abbiamo portato sia penetrato nell'ambiente della festa che, a mio giudizio, è veramente molto positivo".

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