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Emilia-Romagna

Maratona sullo skate

Il 13 maggio al pattinodromo di Piacenza la prima competizione italiana di velopump e long distance skateboarding, su 21 o 42 km, che riunisce sportivi da tutta Europa
di Lorenzo Bedussi

PIACENZA – Il neologismo è d'obbligo: "Pusha!", perché lo skate non ha confini nazionali. Pusha! è la prima manifestazione ufficiale in Italia di long distance skateboarding (Ldp) e si terrà al ciclo/pattinodromo di Piacenza in Corso Europa. Il 13 maggio si corre, anzi si spinge, per 21 o 42 km lungo il tracciato, con un chip in tasca per il rilevamento dei giri e dei tempi. Ci si può iscrivere secondo tre diverse modalità, cioè Premium, Knockout e Trial, spiegate in dettaglio sulla pagina del sito

La pista, lunga 857 metri, è gestita dalla Uisp ed è fornita di spogliatoi, docce, servizi, spalti e bar. L'impianto contiene anche un ovale parabolico di cemento perfettamente liscio, sul quale si disputeranno delle esibizioni di slalom e il contest Velopump. La sfida Velopump consiste in una gara uno contro uno, nella quale vince chi supera l'avversario oppure completa 2 giri dell'ovale (400m in tutto) nel minor tempo possibile. Ai due partecipanti sarà permesso spingere col piede (pushing) fino ai 20 metri dalla partenza, successivamente dovranno mantenere entrambi gli appoggi sulla tavola e imprimere la spinta con le gambe (pumping)

 

Andrea Coppola, uno degli organizzatori insieme al settore Uisp Pattinaggio e Skate, ci racconta come nasce questa iniziativa:
"Nel 2015 e 2016 abbiamo sperimentato eventi simili in forma amichevole e non strutturata. Ora abbiamo ottenuto il riconoscimento dalla Idsa (International distance skateboarding association) raggiungendo determinati parametri di di sicurezza e cronometria".

 

In Italia lo skateboard vive una fase di sviluppo?

"Ci sono molti praticanti ma non c'è una vera e propria organizzazione sportiva dietro. Tra i gruppi sportivi ci sono i BoardRiding e i Longboard Italia Crew di Torino che insegnano skate anche a bambini e ragazzi – spiega Andrea – tuttavia la legge italiana non ci aiuta: i regolamenti sono troppo datati e non abbiamo il giusto riconoscimento. In OIanda, ad esempio chi va in giro con lo skate è considerato un pedone, mentre noi nemmeno sulle piste ciclabili potremmo circolare".

 

Sarebbe perciò utile una revisione del Codice della Strada per incentivare i mezzi alternativi e tutelare chi li utilizza?

"Certamente, ma non solo per noi skater… non sono considerati adatti alla circolazione neanche i monopattini, i rollerblade, i pattini o le bici senza luci e campanello, come le bici da corsa. Oggi si parla molto di mobilità alternativa ma l'unica possibilità concepita è la bicicletta. Io sono passato allo skate dopo che in stazione mi rubarono la bici per l'ennesima volta, almeno lo skate possono portarlo nello zaino.
Eventi sportivi come Pusha! possono dare maggior solidità al panorama dello skateboarding italiano, anche perché è un ambiente molto attivo e internazionale: abbiamo degli iscritti che arrivano fin dalla Polonia e ospiteremo anche il campione e vicecampione del mondo direttamente dall'Olanda".

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