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Emilia-Romagna

Welcome Project: un «melting pot di possibilità»

In cosa consiste il progetto Uisp Emilia-Romagna di sport e cooperazione internazionale che ha vinto il Bando per la pace 2020 della Regione Emilia-Romagna, dedicato a valorizzare diversità e diritti di cittadinanza globale.

 

di Ginevra Langella

BOLOGNA - Attraverso il finanziamento di iniziative culturali, educative e di ricerca, la Regione Emilia-Romagna promuove dal 2002 attività dedicate all'educazione e sensibilizzazione ai temi della solidarietà internazionale, dell'interculturalità e della pace. Quest'anno, tra 17 i vincitori del Bando per la pace 2020, sarà presente anche la Uisp Emilia-Romagna con  Welcome Project. «È la prima volta che partecipiamo a questo bando - spiega Roberto Terra, responsabile delle politiche sulle Interculture della Uisp Emilia-Romagna -  e ci è sembrato da subito un buon modo per sperimentare nuove forme di approccio e collaborazione all'idea di integrazione e interculturalismo, senza tralasciare la parte della marginalità sociale e di tutti coloro che non hanno avuto modo di confrontarsi con attività educative e culturali».

Grazie alla collaborazione con le polisportive e le cooperative sociali regionali, come Idee in Movimento e Arte Migrante, Welcome Project fornirà la possibilità concreta di confrontarsi non solo a livello sportivo ma anche a livello culturale. Cucina, teatro, cinema e musica coinvolgeranno infatti i partecipanti, durante le quattro giornate dedicate a un progetto in cui Africa e Italia si incontrano e si uniscono, ma soprattutto giocano insieme. L'obiettivo è quello di creare un'esperienza coinvolgente, che permetta di conoscersi e di praticare attività motoria insieme, senza alcuna distinzione di storia, lingua, religione o capacità motoria.

Il progetto partirà il 18 ottobre presso il centro sportivo Pizzoli di Bologna: la prima parte della giornata sarà dedicata alle partite di calcetto, volley e basket, con un'attenzione particolare alla ridefinizione delle regole per favorire la partecipazione anche di chi è meno abile e il rispetto delle norme sanitarie in materia di contrasto al COVID-19. La pausa pranzo, momento di socialità e fusione interculturale per eccellenza, sarà dedicata a uno scambio culinario tra ricette tradizionali etniche e della cucina emiliano-romagnola. Dopo il "terzo tempo", seguiranno i laboratori organizzati insieme alla cooperativa Arte Migrante. Le altre giornate dedicate al progetto si distribuiranno tra novembre e dicembre, con altre attività e seminari tematici.

«L'obiettivo ambizioso - conclude Terra - è di far vedere che lo sport non è fine a se stesso, ma è un mezzo di socialità. Tenere insieme una parte di gioco legata allo sport, con una di socialità del terzo tempo insieme a una parte legata ai laboratori culinari è una formula per dire che ci sono tanti modi diversi per conoscersi e avere uno scambio relazionale vero tra persone che altrimenti non si sarebbero potute conoscere. Per questo si chiama Welcome: sei benvenuto a prescindere dal tuo percorso, dalla tua provenienza, dalla tua condizione. Puoi sperimentare insieme agli altri».

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