Come già accaduto nel marzo-aprile scorso, bambini e adolescenti sono ancora i soggetti che più di altri scontano restrizioni e condizioni dannose per il loro equilibrio psicofisico e per la loro crescita personale e relazionale. Ci riferiamo alle limitazioni riguardo l'attività motoria e ludico-sportiva in atto nell'ultimo Dpcm di giorni fa.
L'attività motoria viene consentita in maniera individuale, ma per bambini e ragazzi questa disposizione è priva di senso perché a questa età lo stare insieme e crescere con gli altri è un bisogno fondamentale ed irrinunciabile.
In questo Paese, a differenza che in gran parte d'Europa, ancora non siamo riusciti a far riconoscere dignità formativa ed educativa allo Sport per tutti, praticato per la salute, una sana crescita e confronto relazionale con gli altri. In questo Paese si limita e blocca l'attività motoria e sportiva praticata dalle persone per il proprio benessere mentre si permette lo sport professionistico a tutti i livelli. Con il risultato che i ragazzini si trovano impediti di calciare il pallone insieme ai loro coetanei, mentre guardano i loro idoli farlo liberamente; e tutti vediamo l'ingiustizia e l'atteggiamento discriminatorio insito in questa situazione.
Quale esempio di cultura sportivo questo Paese sta dando ai nostri figli e a tutti noi? Pare che i minori esistano solo in quanto scolari: le indicazioni dei vari provvedimenti si occupano di loro come "popolazione scolastica ". Al di fuori di questo quadro, letteralmente non esistono, e i loro bisogni fondamentali di vita sociale del tutto ignorati. Aumenta la preoccupazione nei genitori per i danni emotivi, psicologici e fisici che queste nuove e severe misure stanno avendo sui loro figli; preoccupazioni che noi raccogliamo nelle nostre attività.
Si sono succedute prese di posizione importanti sui danni che stanno subendo bambini e ragazzi dalla mancanza di vita scolastica e relazionale. Il presidente di Telefono Azzurro, Enrico Caffo, si è fatto portavoce di questo malessere: Dobbiamo tenere aperte le scuole almeno per i più giovani (editorialedomani.it).
La Società Italiana di Pediatria, ha segnalato un nuovo allarme Coronavirus: finora otto decessi tra bambini e ragazzi (zoom24.it) Segnalazioni importanti, ma ci permettiamo di aggiungere che la vita relazionale al di fuori dell'ambito scolastico di bambini e ragazzi: frequentazione di attività ludiche, sportive, espressive etc., e lo stare semplicemente con i loro coetanei e con gli altri, non ci sembra meno importante e necessaria.
Come associazione sportiva dilettantistica Brisken chiediamo la possibilità di far svolgere a bambini e ragazzi, e nello specifico ai nostri tesserati, l'attività in bicicletta a carattere educativo-sportivo-stile di vita che svolgiamo dal 2013. I nostri incontri si svolgono in un ampio parco cittadino, pratichiamo la bicicletta in modo distanziato evitando di fare gruppi stretti, utilizziamo le strade e il verde attorno e adottiamo già tutte le misure basilari per il contrasto al contagio.
Non si tratta di attività agonistica ma appunto, educativo -sportiva, con alla base i valori primari dello sport e del rispetto degli altri, della città e dell'ambiente, che la cultura della bicicletta è capace di trasmettere. Siamo consapevoli di svolgere una attività formativa di valore e significato; ce lo confermano i risultati ottenuti finora, la soddisfazione dei ragazzi e il supporto e la fiducia che le famiglie ci danno.
Per questo ed altri motivi ci sembra ingiusto e ingiustificato sacrificare attività significative che esistono sul territorio, ancor più in un momento in cui bambini e ragazzi hanno bisogno di sostegno e di non essere lasciati soli. Questa disparità di trattamento, tra attività professionistica e sportivo-formativo non è giuridicamente giustificabile, né risponde a concrete esigenze sanitarie – noi già rispettiamo le indicazioni in materia - né ad una logica di buon senso, in riferimento al benessere psicofisico di bambini e ragazzi. Anche alla luce di dati ed evidenze che ci dicono che i minori sono i soggetti in assoluto meno vulnerabili al contagio.
Carmine Arvonio, presidente Asd Brisken
e i genitori:
Ballini Elisa
Becheri Gabriele
D'Aguanno Gaspare
Mereu Marina
Mezzapelle Pieranna
Saltarello Riccardo
Verri Chiara
(fonte: Brisken ASD)