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L’Uisp guarda all’Europa: "Lo sport non è ancora diritto per tutti"

Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, intervistato dall’agenzia stampa Italpress, sulle sfide che attendono l’associazione nei prossimi anni

 

A un mese dalla sua riconferma alla presidenza dell’Uisp, Tiziano Pesce, è stato intervistato da Massimiliano Curti, giornalista dell’agenzia di stampa Italpress per illustrare le sfide e gli obiettivi del prossimo mandato.

“Abbiamo di fronte sicuramente quattro anni impegnativi e importanti - ha detto Pesce - che speriamo ci permettano di lasciare alle spalle le tante emergenze vissute nell’arco del mio primo mandato da presidente. Nei prossimi anni ribadiremo il nostro impegno a favore della base associativa Uisp, oltre 12.000 associazioni, società sportive dilettantistiche, enti di terzo settore affiliati, perché la nostra associazione è uno dei più grandi corpi intermedi del Paese, quindi le sfide sono collegate a un preciso dovere di rappresentanza per supportare quel grandissimo patrimonio sociale che lo sport sociale ha nel nostro Paese”.

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Come si tutelano le esigenze del movimento di base sempre più in difficoltà in questo momento, soprattutto per lo sport?
“In questi anni, al Covid si sono addizionate tante emergenze, dall'inflazione al caro energia, che hanno avuto ovviamente una ricaduta pesantissima sulle associazioni sportive di base. Abbiamo la necessità che i decisori politici ci ascoltino sempre di più, perché bisogna intervenire sulle risorse per accompagnare le riforme legislative del sistema sportivo e del terzo settore, ma anche l’epocale riforma del lavoro sportivo. Un’altra grande richiesta per il governo centrale e tutte le forze parlamentari, è quella della semplificazione normativa: c'è bisogno di una grande armonizzazione”.

Appena insediato ha detto di voler rappresentare la Uisp dei territori che alza lo sguardo in una dimensione europea. In che modo si può ottenere questo obiettivo?
“La Uisp è una grande rete associativa che trova la sua forza nei territori: 116 comitati territoriali, 19 comitati regionali, oltre un milione di praticanti, centinaia di migliaia di tesserati, di dirigenti, di volontari. La nostra associazione però, ha lo sguardo rivolto all'Europa già da tempo, a partire dalla collaborazione con il Comitato Economico e Sociale Europeo, e poi con tanti progetti europei che portiamo avanti quotidianamente. Sul fronte europeo c'è bisogno di una maggiore attenzione affinchè tutti gli ambiti dello sport, a partire dallo sport sociale e di base, trovino i giusti sostegni economici, ma c'è bisogno anche di una giusta considerazione, come vera e propria politica pubblica. Pensiamo ad un asse Europa-Italia, anche alla luce del riconoscimento del valore educativo, sociale, di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme, sancito dalla nostra Carta Costituzionale nel 2023". 

Lo sport è un diritto di tutti, ma non sempre davvero per tutti. Cosa può fare in concreto la Uisp per avvicinare ogni cittadino all'attività sportiva?
“Lo sport dovrebbe essere un diritto di tutti, affinchè lo diventi concretamente c'è bisogno di una legislazione nazionale più attenta, e c'è bisogno di interazione tra le legislazioni regionali, con quello sguardo all'Europa di cui parlavamo. Lo sport è promozione della salute, è inclusione, è welfare e benessere delle nostre comunità: occorre investire nello sport a partire dalle amministrazioni locali, non solo nell’ambito degli assessorati specifici, perchè lo sport può essere politica pubblica nell'ambiente, nell'istruzione, nei trasporti, nell'urbanistica, ci vuole sicuramente una nuova attenzione collettiva”.

 

Fonte: Uisp Nazionale

UISP BOLOGNA
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