Una festa che diventa esercitazione
Il 7 settembre, nell’ambito della festa per il decennale della Protezione Civile di Loiano, una cava privata si è trasformata in un vero e proprio teatro di addestramento. Non si trattava però di uno spettacolo, bensì di una simulazione di emergenza: la nuova esercitazione del progetto O.R.SI. – Off Road Soccorsi.L’iniziativa, nata in Emilia-Romagna grazie al settore Motorismo UISP e al coordinamento della Protezione Civile di Rimini, mette a disposizione passione, esperienza e mezzi degli enduristi, trialisti e quadisti per attività di soccorso in scenari di calamità naturale.
I protagonisti in campo
Sul terreno sabbioso si sono schierati due moto trial, un quad e cinque moto Enduro, guidati da volontari con giubbini ad alta visibilità, caschi integrali e radio portatili. L’atmosfera era quella delle grandi esercitazioni operative, ma con il calore umano di chi, da sportivo, sceglie di mettere il proprio tempo e le proprie competenze al servizio della comunità.
La giornata è iniziata con un allineamento tecnico: configurazione dell’app di navigazione OSMAND e test delle radio PMR446, strumenti fondamentali per orientarsi in aree impervie e comunicare in tempo reale con la base operativa.
Dalla teoria alla praticaUna volta pronti, i motociclisti hanno seguito una prima traccia che li ha condotti al punto di coordinamento centrale. Da lì si è dato il via alla simulazione vera e propria, strutturata in due fasi:
- Quattro anelli di percorso tracciati con GPS, lungo i quali erano stati predisposti otto scenari di intervento: frane, alberi caduti, percorsi ostruiti, ipotetici dispersi.
- Una fase individuale, in cui ogni pilota ha raggiunto un punto prestabilito e ha inviato alla base coordinate e descrizione della situazione, fornendo un quadro operativo preciso e immediato.
Le comunicazioni via radio e l’invio delle tracce GPX hanno dimostrato quanto il sistema possa essere efficace nel coordinamento con i soccorsi istituzionali.
Lo sport che diventa solidarietà
Il progetto O.R.SI. non è solo un’idea originale, ma una risposta concreta ai bisogni delle comunità. Le moto da enduro e i quad, capaci di muoversi su terreni dove i mezzi tradizionali non possono arrivare, diventano strumenti preziosi in caso di alluvioni, frane, terremoti o incendi.
Gli obiettivi sono chiari: raggiungere zone isolate, trasmettere informazioni vitali, trasportare medicinali e beni di prima necessità, integrandosi con le strutture della Protezione Civile.
Un modello replicabile
L’esperienza di Loiano mostra come il progetto, coordinato da Daniele Manicardi con il supporto di Stefano Serra per UISP Motorismo Emilia-Romagna, possa essere replicato in altri territori. L’idea di trasformare la passione per il fuoristrada in uno strumento di solidarietà ha già suscitato interesse in diversi gruppi locali.
La giornata del 7 settembre non è stata solo una celebrazione del decennale della Protezione Civile di Loiano, ma anche la dimostrazione di come sport, volontariato e tecnologia possano unirsi per il bene comune.
Le immagini dei motociclisti schierati, pronti a partire per gli scenari simulati, raccontano meglio di ogni parola l’entusiasmo e la professionalità di chi ha scelto di mettere in moto la solidarietà.
Uisp Motorismo Emilia-Romagna