Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Alla scoperta di spade e scudi medievali

Il 13 e 14 ottobre a Sportilia, in provincia di Forlì-Cesena, il campionato nazionale di scherma antica della Uisp

di Mario Reginna


FORLÌ-CESENA - Due giorni per immergersi nella scherma antica, tra spade e scudi dai nomi non sempre immediatamente intellegibili. L'occasione è il campionato nazionale di scherma antica in programma presso le strutture di Sportilia, in località Spinello nella provincia di Forlì-Cesena, il 13 e 14 ottobre. La manifestazione è organizzata dal settore scherma dell'Area Giochi Uisp e vedrà la partecipazione di circa un centinaio di persone. "Nel corso del campionato - afferma Samuele Biagiotti, responsabile del settore scherma - troveranno spazio differenti specialità come spada e rotella, spada e imbracciatura, spada medievale a due mani, partigiana, partigianette e rotella". L'evento di Sportilia è stato creato infatti proprio per dare visibilità e occasione di confronto agli appassionati di queste discipline che risalgono al periodo precedente il 1500 e va ad aggiungersi al torneo nazionale che in due tappe - una ad aprile per la scherma storica e l'altra a maggio per la scherma antica - ogni anno chiude le attività del settore scherma della Uisp.

"Anticamente - chiarisce Biagiotti - queste discipline rappresentavano la base per l'educazione di chi si avviava alla carriera militare. Noi le abbiamo riprese e nei nostri campionati le facciamo praticare utilizzando delle modifiche che permettono la pratica in tutta sicurezza". Gli oggetti che si celano dietro i nomi particolari di queste attrezzatura sono tutti riconducibili a spade e scudi. "La 'rotella' per l'appunto - spiega il responsabile del settore scherma Uisp - non è altro che uno scudo, che per i nostri incontri deve essere in legno, di 60 cm di diametro. La spada invece, realizzata con un legno particolare che si chiama 'rattan', è lunga 60 cm dalla punta al pomo, con un'impugnatura invece in ferro. Questa si usa sia con la rotella che con l'imbracciatura, uno scudo che ovviamente un destrorso impugna con il braccio sinistro, di grandezza maggiore e di forma ovale, mantenuto con il braccio più in verticale e con minori possibilità di movimento rispetto alla rotella. Anche questo attrezzo è in legno, senza punte o altre possibilità di offesa".

Per quanto riguarda le regole invece "si può colpire sia di punta che di taglio, come tutte le discipline che riguardano la scherma storica, anche se normalmente si prediligono gli attacchi di punta. Stesso discorso anche per la partigiana, un'asta che nei campionati ha la misura standard di 2 metri, ma che in antichità poteva essere anche più lunga, con una o due punte. La partigianetta, lo dice il nome, è invece un'asta più piccola, anch'essa completamente in legno". Caso diverso per la spada medievale, "costruita con plastica e un materiale molto morbido - conclude Samuele -. La fattezza è la medesima di quella che si usa nell'allenamento a vuoto ma quando arriva a contatto non fa male. Va un po' fuori dei canoni che si usano nella scherma storica ma nei nostri campionati preferiamo così".

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