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Emilia-Romagna

Calcio al femminile

Il 26 maggio Reggio Emilia ha ospitato la finale di Champions League femminile. L'evento è stato l'occasione per parlare di quanto c’è ancora da fare a favore dello sport praticato dalle donne

Convegno calcio al femminiledalla redazione Uisp Emilia-Romagna

 

REGGIO EMILIA - Lo sport femminile protagonista a Reggio Emilia per tutta la giornata del 26 maggio. La città emiliana (e il suo stadio) sono infatti stati scelti per ospitare la finale di Champions League femminile. Il gran finale della competizione europea è stato combattuto fino al 120° minuto, un po' come è successo ai colleghi uomini. Questa volta a trionfare è stato il Lione, che ai rigori ha superato il Wolfsburg. Per le giocatrici francesi si tratta della terza Coppa, conquistata al Mapei Stadium al termine di una partita trascorsa sempre in vantaggio, grazie al gol di Ada Hegerberg. Il pareggio tedesco è infatti arrivato a due minuti dallo scadere. Dopo il pareggio, continuato anche nei 30 minuti dei tempi supplementari, le squadre sono arrivate ai rigori, dove sono stati decisivi gli errori di Nilla Fischer e Élise Bussaglia, calciatrici del Wolfsburg.

Prima della partita non sono mancati gli eventi collaterali a questa giornata. Tra questi un convegno, ospitato dal Centro internazionale Loris Minguzzi, sul calcio al femminile. Oltre agli eventi internazioni come quello del 26 maggio, conditi da popolarità e attenzione, ci sono anche situazioni che poche volte vengono descritte. Una di queste, ad esempio, è il fatto che in Italia le donne sportive non siano considerate professioniste perché così dicono le regole. Di calcio e sport praticato da donne ha parlato Katia Serra, ex calciatrice, commentatrice televisiva e allenatrice della Nazionale femminile delle parlamentari.

Nell'incontro organizzato a Reggio Emilia da Zonta Club e Panathlon, Serra ha descritto le difficoltà che le ragazze appassionate di calcio incontrano, dagli stereotipi che vedono le donne come incapaci di prendere a calci un pallone, alle condizione contrattuali nettamente più svantaggiose rispetto agli uomini. Condizioni che, secondo l'allenatrice, non permettono all'Italia in questa stagione, "e probabilmente  nemmeno nelle prossime", di giocarsi la Champions League come stanno facendo ad esempio Francia e Germania.

Di discriminazioni all'interno dello sport hanno parlato anche Roberta Mori, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, e Ottavia Soncini, vice presidente del Consiglio regionale. Entrambe si sono impegnato a sostenere questa battaglia sui diritti delle calciatrici e di tutte le donne che praticano sport.

Parità e diritti sono al centro anche dell'attenzione di Federica Mazzoni, coordinatrice Donne del Pd Bologna, che proprio il 26 maggio ha parlato con Mauro Rozzi, presidente regionale Uisp, e Manuela Claysset, responsabile politiche di genere Uisp, di quanto c'è da fare su questo argomento.

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