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Emilia-Romagna

Cronaca di una finale mancata. Uisp Modena ad Arcobaleni in campo

"Arcobaleni in campo", progetto di integrazione attraverso il gioco del calcio promosso dall'Uisp, si è concluso tra il 27 e il 29 marzo con la finale nazionale del torneo disputata nella mitica cornice del centro olimpico dell'Acqua Acetosa a Roma.

Il team del Centro Culturale Islamico rappresentativa dell'Uisp Modenadi Paolo Belluzzi


ROMA – "Arcobaleni in campo", progetto di integrazione attraverso il gioco del calcio promosso dall'Uisp, si è concluso tra il 27 e il 29 marzo con la finale nazionale del torneo disputata nella mitica cornice del centro olimpico dell'Acqua Acetosa a Roma. Il Comitato Uisp di Modena è stato rappresentato in questa occasione dal Centro Culturale Islamico, squadra che fin dal primo giorno si è fatta notare per la qualità di gioco, l'organizzazione, la disciplina, la correttezza sportiva e soprattutto la puntualità (caratteristica che non sempre ha contraddistinto le altre 7 concorrenti). Il merito di questo risultato va sicuramente attribuito al presidente del gruppo, Basset Abdelkader, ottimamente coadiuvato nella gestione di questa importante trasferta da Mouaim Bouchaib. Una trasferta cominciata con la partenza in treno da Bologna, alle 8.02 della mattina del 27 marzo, per essere presenti alle 11.45 all'appuntamento del ritrovo. Alle 16.30 dello stesso giorno si comincia con la prima gara.

Dal campo (il girone di qualificazione)

La cronaca degli incontri vede i nostri portacolori affrontare innanzitutto la squadra di Milano, che parte molto forte e va subito in vantaggio di 2 goal. La rimonta inizia già dal primo tempo che si chiude sul 2 a 1. Partenza lampo nella ripresa ed il Centro Islamico si porta subito sul 3 a 2. La rimonta è completa e la gestione della gara continua brillantemente fino al risultato di 6 a 3 per i nostri a cinque minuti dalla fine. È qui che tutto si complica: in una manciata di secondi, infatti, i milanesi si rifanno sotto con una doppietta; il settimo goal del Centro Islamico mette temporaneamente al sicuro il risultato sino alla fine della gara, che si conclude con la vittoria dei modenesi per 7 a 6. Risultato che fa morale ma che peserà molto nell'economia del torneo.

Nelle due gare del giorno successivo cresce la qualità del gioco assieme anche alla sfortuna: sono numerosi infatti i pali colpiti dai nostri per un computo di 9 in totale alla fine del girone. La prima avversaria, il Torino, gioca con il coltello fra i denti per 20 minuti, tant'è che alla fine del primo tempo il risultato è solo di 2 a 0 per i modenesi. È qui che si misura la grande capacità dell'allenatore Saad Hakim (veramente ottima la sua gestione di tutte le gare), che individua rapidamente la strategia per scardinare la difesa. Alla fine la gara si chiude con i modenesi vincenti con un secco 5 a 0.

Nella seconda gara ci si gioca contro la squadra di Lecce il primo posto del girone, che darà accesso direttamente alla finale. Entrambe le formazioni hanno 2 gare vinte all'attivo e la partita si gioca con notevole agonismo ma senza scorrettezze. Ancora una volta il Centro Islamico va subito in svantaggio, raggiunge immediatamente il pareggio ma, dopo l'1 a 1, i leccesi si portano un po' fortunosamente sul 3 a 1. Nel secondo tempo ancora una mossa azzeccata del mister ed i nostri agguantano il pareggio. Qui la fortuna abbandona definitivamente i nostri portacolori: in un paio di minuti si susseguono infatti un infortunio dell'ottimo Ech Chafiy Hicham e due ammonizioni in rapida successione ad Elgorch Bouchaib costano l'espulsione a colui che fino a quel momento era stato il miglior realizzatore. Il Centro Islamico va dunque avanti con un giocatore in meno. Entrambe le squadre hanno almeno un paio di occasioni clamorose, ma se i nostri sbagliano, gli avversari trovano due grandi parate del grande Anouar Montassim. Nonostante la parità di punti, i nostri non accedono altro che alla finale diretta per il terzo e quarto posto contro il Venezia.

Dal campo (la finale per il terzo posto)

Ore 9.00: la rosa del Centro Islamico è rimaneggiata per gli infortuni, gli acciacchi e la squalifica del bomber Elgorch Bouchaib. A peggiorare la situazione arriva l'ennesima tegola dovuta all'indisponibilità di Ouard Chakib, che nella notte risente di una brutta botta subita nella gara contro il Lecce. Il Venezia è squadra tosta e imbottita di giocatori di categoria. Dopo alcuni minuti di gioco, condizionato da piogge intermittenti, il Venezia sblocca il risultato, e in rapida successione arriva all'intervallo sul 3 a 0. Nel secondo tempo i nostri partono con maggior determinazione ed accorciano le distanze, ma la panchina corta ed un'eccessiva imprecisione a tu per tu con il portiere, non consentono al Centro Culturale Islamico di rimettersi in partita come già successo nelle gare precedenti. La partita si conclude con il risultato di 5 a 2 per i veneziani che hanno sicuramente meritato di vincere la gara.

Intanto, nella finale per il primo posto si impone la squadra dell'Uisp di Mantova, che schierava fra gli altri alcuni giocatori brasiliani, con il risultato di 6 a 4 contro il Lecce. Ai nostri rimane la grande soddisfazione per aver concluso il torneo come la squadra che ha espresso la miglior qualità di gioco, portando a casa il premio per il miglior realizzatore ed il miglior portiere.

Riflessioni e ricordi a margine

Sono stato per tre giorni il capo-delegazione di un gruppo di cittadini stranieri prevalentemente originari del Marocco. Ho vissuto con loro tutto il torneo, ho viaggiato, pranzato e cenato con loro, ho tifato per loro e con loro ho atteso con trepidazione i referti arbitrali... Come loro ho vissuto un'esperienza indimenticabile e voglio innanzitutto ringraziarli per il rispetto che hanno manifestato nei confronti del mio ruolo e dell'importanza dell'iniziativa e per il calore con il quale hanno creato e costruito amicizie con gli altri ragazzi del torneo. Non posso però dimenticare i frequenti atteggiamenti di tipo razzistico che ho incontrato in tante, troppe circostanze, e non dimenticherò che la maturità di queste persone è stata tale da non reagire a provocazioni anche molto esplicite. Vorrei che tutti non ci dimenticassimo di questa iniziativa che forse poteva ottenere maggior risalto, giacché non è cosa di tutti i giorni che 90 giocatori portino sui nostri campi 14 diverse nazionalità... Un fraterno abbraccio a tutti.