Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Ribaltare la tragedia in felicità

Enrico Balestra eletto nuovo presidente al termine del Congresso svoltosi, rigorosamente online, domenica 14 febbraio. A conferma di un grande amore per lo sport.

 

della redazione Uisp Emilia-Romagna

BOLOGNA - "Siamo consapevoli che tutto è in gioco. Forse per tenere stretto questo pensiero, questa consapevolezza, dovremmo immaginarci nel febbraio del '45 (sperando che non sia invece quello del '44): noi siamo metaforicamente lì. Ci siamo detti e ripetuti che i raffronti con la guerra non siano particolarmente felici, ma sono purtroppo calzanti. Vi chiedo però di evocare questa immagine tragica per ribaltarla in un pensiero felice: spostiamoci col pensiero nell'imminente dopoguerra, nella primavera della ricostruzione, in quel momento quantomai fecondo per la storia di questo Paese iniziato il 25 di aprile. Quello in cui si ridisegnano i confini, i perimetri, in cui nascono nuove istituzioni in risposta a nuovi bisogni". Così Enrico Balestra, neo eletto presidente Uisp Emilia-Romagna, ha prospettato un'ipotesi di ripartenza nel suo discorso durante il 10° Congresso Uisp Emilia-Romagna, tenutosi online nella mattinata di domenica 14 febbraio. Centoventi i delegati al congresso, circa 170 le presenze all'incontro, che si è concluso con l'elezione del nuovo consiglio, composto da 25 persone, e la nomina del nuovo presidente Balestra.

Il tutto al termine di una mattinata che si è aperta con la tavola rotonda "Città, cittadini e persone tra diritti e movimento" per proseguire con un ampio dibattito, con circa 30 interventi tra le testimonianze dei presidenti territoriali Uisp in Emilia-Romagna e quelle dei dirigenti e degli operatori sportivi della regione. Ospite di rilievo il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. "Un anno fa, una settimana dopo questa data odierna, il 21 febbraio, cominciava tutto, con il primo ricovero all'ospedale di Piacenza di un cittadino di Codogno con certificato il primo caso di COVID-19 in regione. Ripenso a questo - ha detto Bonaccini - nel tracciare lo scenario in cui noi e il mondo sportivo ci muoviamo. Lo sport ha un valore nel contributo ai corretti stili di vita, che abbattono le spese pubbliche nella cura; ha un peso in tema di coesione sociale e di attrattiva turistica. Rischiamo di perdere un patrimonio di società sportive e per questo abbiamo cercato di impostare una politica nuova in un tempo nuovo a supporto di questo settore". 

Un intervento, quello di Bonaccini, in linea con le testimonianze, che si sono susseguite nella tavola rotonda, del parlamentare Andrea Rossi, dell'assessora alla montagna della Regione Emilia-Romagna Barbara Lori, del Capo della Segreteria Politica della Presidenza della Regione Giammaria Manghi, del presidente della  Commissione Pari Opportunità della Regione Emilia-Romagna Federico Amico, del responsabile diritto del Terzo Settore per Anci Emilia-Romagna Luciano Gallo e di Mogens Kirkeby, presidente di Isca, partner internazionale della Uisp. "Oltre ai palliativi a sostegno del settore sportivo - ha detto Rossi - la sfida che abbiamo anche nell'ambito del nuovo Governo è quella di rimettere lo sport al centro delle politiche pubbliche. Una sfida da mettere in campo con tutti i soggetti del mondo sportivo, con le società e i praticanti. Prima iniziativa, sul tema del recovery plan, sono i milioni di euro a disposizione per intervenire sulla riqualificazione energetica dell'impiantistica, infrastrutture sociali fondamentali sul territorio, che vanno rese luoghi più accoglienti riducendo i costi di gestione. Bisogna poi superare la fase dei sussidi per interventi duraturi per lo sport".

Un quadro chiaro e di prospettiva a livello nazionale, che si intreccia con la situazione locale tracciata da Giammaria Manghi. "Siamo ancora in una fase di emergenza e resistenza dello sport, che abbiamo cercato di accompagnare, anche con il contributo costante degli Enti di promozione sportiva. Il nostro grande obiettivo è continuare a sviluppare il portato della legge regionale 8 sullo sport, con un grande focus sull'impiantistica sportiva che continua a essere presente nella nostra regione, per avere impianti diffusi, qualificati, moderni, in sicurezza, che abbraccino una grande varietà di sport. Al momento sono circa 160 gli interventi sull'edilizia sportiva", ha specificato il capo della Segreteria politica di Bonaccini.

"Coordinare le azioni, muoverci come una squadra, unendo le azioni delle rete associative". Questo il punto da cui ripartire secondo Federico Amico, che a tal proposito ha ricordato il contributo della Uisp Emilia-Romagna nel tracciare le linee guida per gli operatori dei campi estivi, stilate con la collaborazione degli istruttori e dei formatori Uisp, "anche in tema di diritti di genere". Un quadro cui si somma la questione ambientale, con una nuova attenzione dedicata al verde e agli spazi pubblici in clima pandemico. "Una situazione - ha detto Barbara Lori - che può rappresentare un'opportunità di sviluppo della montagna e del nostro Appennino, facilmente raggiungibile dalle nostre città. Siamo molto impegnati per far sì che il sistema possa accogliere questa tendenza e mettere in campo iniziative e opportunità". 

E se queste sono le prospettive, uno sguardo è stato rivolto anche all'indietro, con l'attività motoria alternativa, online, promossa durante il lockdown anche con esperienze televisive come accaduto alla Uisp Emilia-Romagna con LepidaTV, canale istituzionale della Regione Emilia-Romagna. Un contesto su cui ha riflettuto Mogens Kirkeby, presidente Isca: "Il settore sportivo ha visto una grande crescita del lavoro online. Dobbiamo essere consapevoli che tanti hanno sviluppato competenze in questo pezzo di mercato, che in futuro sarà molto competitivo. Non sono sicuro che tutto questo possa generare introiti per lo sport di base, né posso dire quanto abbia prodotto benefici in termini di salute. Ma è certo che per il futuro dovremo cercare di tenere alta l'offerta per essere attrattivi".

Concluse le riflessioni, cui si sono uniti i saluti di Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, di Raffaele Candini, presidente del Csi Emilia-Romagna e di Umberto Suprani, presidente Coni Emilia-Romagna, di Fausto Viviani, portavoce del Forum del Terzo Settore Emilia-Romagna, spazio alla sintesi di Mauro Rozzi, presidente uscente della Uisp Emilia-Romagna dopo otto anni e due mandati, cui è andato anche il triste compito di salutare i dirigenti e gli amici recentemente scomparsi a causa del COVID-19, come nel caso che ha preceduto di pochi giorni il congresso di Ilario Pontieri, storico segretario del nuoto Uisp in Emilia-Romagna. "Sono stati anni complicati, con fasi alterne. Siamo passati a una leadership basata sul merito, in cui non sono più solo i numeri a fare la differenza. Siamo oggi in grado di offrire opportunità di collaborazione, abbiamo ceduto potere, ma ne abbiamo guadagnato con un'associazione riconosciuta, seria e più riconoscibile. Per il futuro il punto nodale è capire se si vuole considerare lo sport in termini di politica utile e necessaria per la ripartenza, pensarlo come stratetico anche per la tenuta sociale. Il nuovo governo dovrà occuparsi di sport. Le strutture devono riaprire, perché tenere fermo lo sport è pericoloso, in termini di tenuta sociale e per i danni di un'accresciuta sedentarietà".

Un messaggio sposato e traslato anche in ambito europeo da Tiziano Pesce, candidato alla presidenza nazionale Uisp: "C'è un filo conduttore che lega le nostre regioni all'Europa, cui guardiamo da molto tempo. Un'Europa che riconosce sport e attività motoria anche se poi di fatto abbiamo un'assenza strutturale dello sport come chiara area di investimento E' ancora complicato usare fondi speciali europei. Noi come Uisp abbiamo lanciato una nostra azione diretta in tal senso, per recuperare meglio attraverso lo sport. Riteniamo che non sia più rimandabile l'inclusione del tasso di deprivazione sportiva come indicatore del tasso di deprivazione materiale nelle statistiche sul nostro continente".

Spazio poi alle sintesi, con il vice presidente uscente della Uisp Emilia-Romagna Carlo Balestri, del lavoro svolto in questi anni sulle politiche di genere, con il progetto Differenze in gioco, sull'ambiente, con il concorso Primo è l'ambiente, sulla cooperazione internazionale con l'impegno nei campi profughi saharawi, sull'attività sportiva in carcere, sull'intercultura, sulla formazione con il progetto Semi-in-aria e, infine, con l'appena lanciato progetto Rimovimentiamoci nel campo della salute. Conclusioni finali, come da prassi affidate a Vincenzo Manco, presidente uscenta della Uisp. "Prima della pandemia - ha sottolineato - avvertivamo una crisi economica, sociale e politica che affondava radici nella crisi finanziaria del 2008. La pandemia sta facendo esplodere questo contesto. Di fronte a una nuova grande crisi di sistema ancora una volta un Presidente della Repubblica ha dovuto riscontrare che la politica non è in grado di gestire il contesto. E c'è stato bisogno di individuare una persona a disposizione del paese per interpretare il bisogno di futuro. Un bisogno di futuro che per noi non può prescindere dallo sport come elemento di benessere. E su questo - ha concluso Manco - non arretreremo".

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