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Emilia-Romagna

L’eredità di Basaglia raggiunge lo sport

Tre giorni di discussioni e attività pratica a Casalecchio di Reno, il 16, 18 e 19 maggio, per riflettere su come sono cambiati l’approccio e il trattamento dei disturbi mentali. Tante testimonianze di chi effettivamente lavora sul campo
di Lorenzo Bedussi

CASALECCHIO DI RENO (BO) – Dalla re\clusione alla in\clusione: un cambiamento di paradigma con cui Franco Basaglia rivoluzionò il mondo della psichiatria. A Casalecchio di Reno, nel bolognese, il 16-18-19 maggio si terrà "40 anni di Basaglia", occasione per discutere di come si sia evoluto il concetto di salute mentale. I patrocinatori di questi incontri sono l'Istituto delle Scienze Neurologiche e diverse realtà sociali, come P.R.I.S.M.A., Uisp, Non andremo mai in tv, Società dolce, Cittadini in movimento, Il martin pescatore e Diavoli rossi, squadra di calcio che partecipa al Torneo DiMondi.

Prima della Legge 180 del 1978, detta "legge Basaglia", se vi fosse stato diagnosticato un disturbo mentale sareste finiti segregati in un manicomio, in spregio alla vostra libertà personale, subendo terapie invasive in un luogo altamente spersonalizzante. Condizioni nelle quali è difficile trovare una via d'uscita da qualunque tipo di disagio. La riflessione di Basaglia ha dato il via a un lungo dibattito che si è propagato in tutto il mondo.

Oggi invece le anomalie di comportamento non sono più viste come sintomi di una malattia da debellare, come se si dovesse condurre tutti gli esseri umani verso una non meglio precisata "normalità". La kermesse "40 anni di Basaglia" presenta le terapie che si applicano oggigiorno, con la voce di chi le vive e pratica in prima persona, indicando vari percorsi personali in cui lo sport diventa sostegno al benessere psico-fisico.

Mercoledì 16 maggio, nella Piazza delle Culture alla Casa della Conoscenza, dalle ore 18, si terrà la conferenza di presentazione del libro "Il bianco e il nero, esperienze di etnopsichiatria al servizio del pubblico".  Interverranno Alberto Merini, l'autore, e i curatori Luca Malaffo e Federica Salvatori, entrambi psichiatri. Sul palco insieme a loro Fabia Franchi, direttrice Usl dell'area, e due responsabili di centri di salute mentale, Francesca Pileggi e Roberto Maisto.

Venerdi 18 maggio il tema della giornata sarà "40 anni di legge Basaglia, lo sport come inclusione sociale", allo Spazio ECO in via dei Mille 26, dalle 17 alle 19,30. Gli interventi e le testimonianze di diverse associazioni verranno corredati da proiezioni di fotografie e video; il dibattito sarà moderato dall'assessore al welfare e inclusione sociale Massimo Massetti.
Paolo Belluzzi, responsabile del settore Disagio e disabilità della Uisp Emilia-Romagna, indica una fondazione esemplificativa per l'inclusione sociale: "il club Integriamoci è un'esperienza nata in Uisp Ferrara che ha portato a un'evoluzione del modello di partecipazione. È una fondazione che offre assistenza di tipo organizzativo, economico e relazionale ai soggetti con cui collabora, in cui i protagonisti sono i disabili".

Sabato 19 maggio la giornata è dedicata all'attività sportiva, con Super Magic Crazy Sport – 6° trofeo Moses Wizo "Correttezza e Lealtà". L'evento si tiene in mattinata alla Cittadella dello Sport, in via Salvador Allende a Casalecchio di Reno, dalle ore 8,45 fino alle 14,30. Si tratta di un meeting promosso da diverse associazioni polisportive a favore dell'inclusione sociale, con la collaborazione di volontari, studenti e cittadini attivi. Alle 9,30 iniziano i giochi, sviluppati da operatori Uisp: calcetto a 5, basket, beach volley, trekking e arrampicata sportiva, per concludere alle 13 con un buffet sul prato.
"Abbiamo cercato di aprire il mondo dello sport e arricchire le competenze dei nostri educatori – prosegue Belluzzi – per far sì che questi stessi educatori fossero in grado di agire in modo adatto in ogni contesto, adattandosi con i disabili tanto quanto con i normodotati". Per approfondire il concetto cita un importante formatore sportivo Uisp: "il professor Alessandro Bortolotti, docente di Scienze Motorie, sosteneva che la ‘Uisp è per lo sport adatto e non adattato', ossia che a seconda delle proprie specifiche ognuno può trovare uno sport giusto per se. Sicuramente non è un compito facile e questa prospettiva si traduce in una continua ricerca, sperimentazione e studio per raggiungere l'obiettivo di adeguatezza alla sfida educativa".

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