Comitato Regionale

Emilia-Romagna

In attesa del congresso di Ferrara

Continua il ciclo di interviste dedicato ai nostri attuali presidenti territoriali e al loro percorso in questi quattro anni. Oggi parliamo con Enrico Balestra, presidente uscente della Uisp estense.

 

di Ginevra Langella

FERRARA - Si terrà domani, sabato 9 gennaio, il prossimo dei dieci congressi territoriali che andranno a ridefinire i nuovi componenti del consiglio direttivo di ciascuna sede Uisp del territorio. Per l'occasione, abbiamo intervistato Enrico Balestra, presidente uscente della Uisp Ferrara.

Enrico, che tipo di congresso si prospetta a tuo parere il 9 gennaio?
«
Pieno di interrogativi senza risposta. Da quello che percepiamo c'erano e ci sono molte aspettative da parte degli amministratori locali e delle società sportive su come il sistema sportivo debba essere capace anche di interrogarsi e trasformarsi. Invece, quello che ci sembra stia capitando anche solo dalle letture dei vari decreti che sono usciti, è che il mondo sportivo non ha perso l'occasione per dividersi ancora una volta, per non parlare poi delle forze politiche in Parlamento. Sembra che le proposte del ministro Spadafora per una possibile riforma in realtà non siano mai state oggetto di discussione, ma siano state più un oggetto di scontro e di pesi tra forze politiche. Praticamente lo scenario peggiore di discussione che potesse realizzarsi. In tutto questo, le società sportive riconoscono alla Uisp di aver fatto un gran lavoro e di essere uno dei pochissimi enti "sul pezzo" sul nostro territorio, quindi almeno questo lo viviamo come motivo di orgoglio. Però, ecco, sentirsi come quelli che prendono un voto altissimo mentre il resto della classe viene bocciata non è esattamente il nostro obiettivo. Non vogliamo sentirci dire che siamo stati bravi, vogliamo vedere cambiare questo sistema, che in realtà ancora non sta cambiando. Dobbiamo trovare e creare le condizioni per rendere il sistema attrattivo, sebbene la situazione sia abbastanza complicata. Per quanto riguarda i temi, seguiremo la scia di quanto fatto a Reggio Emilia. I primi quaranta minuti li useremo prima per i saluti istituzionali e poi per una tavola rotonda per capire come sostenere una ricostruzione insieme a Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, a Paolo Calvano, assessore al bilancio della Regione Emilia-Romagna e ad Andrea Maggi, assessore allo sport del Comune di Ferrara. Ovviamente non mancheranno in apertura i saluti istituzionali di Nicola Minarelli, presidente della Provincia di Ferrara e del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. Di fatto i temi centrali ruoteranno attorno all'impiantistica di base, le società sportive e come sostenerle. Ci sembra che questa sia la richiesta più importante che ci arriva, sia dalle piccole società sia dai grandi gestori di impianti, palestre e piscine. Diciamo che il problema e la nostra discussione vertono sul contesto, su come creare un clima adatto a lavorare in una situazione davvero inedita».

Chi è il candidato per il prossimo mandato?
«A Ferrara era stato fatto un percorso formativo per il futuro gruppo dirigente anche grazie all'esperienza di Fabio Cola. Poi la pandemia ha cambiato molte delle idee messe in campo e anche le disponibilità, ma per fortuna abbiamo la nostra vicepresidente Eleonora Banzi che si candiderà con un consenso unanime all'interno del comitato. Un percorso abbastanza protetto e sereno».

In generale come avete affrontato questo periodo?
«
Quest'anno i nodi che sono venuti al pettine sono stati per noi un'occasione per spingere tantissimo sui fronti dell'innovazione e della formazione. Tutta la tecnologia che potevamo usare l'abbiamo usata. Abbiamo formato le persone, anche il nostro personale, per sfruttarla al massimo, anche in ufficio. Quindi, sia per lavorare in smart working sia per stare in ufficio, abbiamo usato sistemi di condivisione e abbiamo fatto lo stesso anche con le nostre società sportive: sono stati creati quasi 150 account per i rappresentanti delle società sportive. In sostanza abbiamo creato e garantito un nucleo di sopravvivenza e relazioni: questa è l'arca di Noè dalla quale si potrà ripartire».

In chiusura, vorrei facessimo un bilancio generale: quali sono stati i risultati raggiunti in questi quattro anni?
«
In questi anni il comitato di Ferrara ha lavorato per avere alleati sia dentro che fuori il nostro territorio. Abbiamo in particolare avviato una collaborazione sulla gestione di alcuni impianti, come per la piscina Pastro in collaborazione con la società Kinema di Reggio Emilia. Abbiamo fatto tesoro delle competenze degli altri comitati, per riportarle sul nostro comitato e creare le condizioni per realizzare i primi esperimenti su un'offerta di servizi non più limitati alla singola provincia. Abbiamo lavorato anche per pacificare il mondo sportivo e le divisioni fra i vari enti e associazioni, per superare certe visioni storiche e porci degli obiettivi comuni. Purtroppo, la pandemia ha interrotto una serie di ragionamenti che speriamo vengano ripresi al più presto».

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