Comitato Regionale

Emilia-Romagna

In attesa del congresso di Rimini

Termina il nostro ciclo di interviste dedicato ai nostri attuali presidenti territoriali e al loro percorso in questi quattro anni. Oggi parliamo con Lino Celli, presidente uscente della Uisp Rimini.

 

di Ginevra Langella

RIMINI - Si terrà oggi pomeriggio, sabato 16 gennaio l'ultimo dei dieci congressi territoriali che andranno a ridefinire i nuovi componenti dei Consigli territoriali. Per l'occasione, abbiamo intervistato Lino Celli, presidente uscente della Uisp Rimini.

Lino, questo è il tuo ultimo incarico. Come sono andati questi quattro anni e con che clima si arriverà al congresso di sabato?
«Sì, questo è il mio ultimo mandato, dopo ben otto anni! Per questo motivo con questo congresso ci sarà un ricambio generale nel nostro territorio. La futura candidata è Mariagrazia Squadrani, che oltretutto è responsabile regionale delle attività equestri. Ha una ottima esperienza in Uisp come dirigente e so che questo che la aiuterà tanto. Le speranze sono ottime, mi auguro che ci siano tante belle novità e che vada tutto per il meglio. Per quanto riguarda il clima del congresso direi che è abbastanza buono. Abbiamo avuto una risposta numerica in merito alle disponibilità superiore al fabbisogno, perciò mi sono trovato nella posizione di dover scegliere i consiglieri. Questo è sicuramente il primo dato positivo che ho riscontrato. Mi spiace che dovremo fare tutto in videoconferenza, perché per questo tipo di momenti sappiamo che è importante riunirsi, ma non ci lamentiamo. Per quanto riguarda invece il bilancio di questi quattro anni, ti dico che intanto abbiamo vissuto con particolare attenzione le riforme, prima tra tutte quella che ci ha visto passare da Lega a Settore di Attività. Questa sicuramente rappresenta un cambio epocale importante dal punto di vista dell'unificazione dell'associazione. Inoltre, è stato importantissimo il passaggio da un unico statuto a uno statuto territoriale: ci ha dato la possibilità di richiedere una personalità giuridica, che noi formalizzeremo con l'assemblea congressuale. Questo è stato un altro passaggio fondamentale per la gestione del comitato e diciamo che queste sono state le due principali modifiche che abbiamo vissuto».

Parliamo invece dell'anno appena passato. Come lo avete gestito?
«Abbiamo gestito tutto con molte difficoltà, lo ammetto. Noi abbiamo applicato e seguito tutti i Dpcm, da marzo fino ad oggi. Siamo andati a scegliere con il lanternino quelle attività e situazioni che potevano rientrare nel concetto di attività agonistica strutturata, come è accaduto ad esempio per l'attività delle ginnastiche e del pattinaggio. Mentre attività più dirette, come quelle dedicate alla terza fascia di età, le abbiamo sospese. La nota positiva è che siamo riusciti a fare i centri estivi. Questo per noi ha significato tanto, in quanto è un sostegno economico non indifferente, riuscendo a farci raggiungere un bilancio positivo nonostante tutte le varie difficoltà e l'assenza di attività per molti mesi. Gli effetti negativi li avremo di più adesso, dato che siamo partiti molto piano e i numeri parlano e parleranno da soli. Ma speriamo per il meglio».

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