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Emilia-Romagna

La conferma del titolo di "ecofesta" ai Mondiali Antirazzisti

La multi utility Hera diffonde i dati ambientali sull'edizione 2011 della festa contro le discriminazioni. Con l'acqua di rete risparmiato l'uso di 30 mila bottigliette di plastica e raccolta differenziata oltre il 70 per cento. Intervista all'ingegner Roberto Gasparetto

di Vittorio Martone


BOLOGNA - Distribuire gratuitamente acqua di rete per 5 giorni a 5 mila persone, risparmiando l'immissione in ambiente di circa 30 mila bottigliette di plastica; superare il 70 per cento di differenziazione dei rifiuti all'interno di una festa che annovera complessivamente circa 30 mila presenze. Sono questi i prestigiosi risultati che hanno raggiunto i Mondiali Antirazzisti - annuale festa Uisp contro le discriminazioni svoltasi in provincia di Modena dal 6 al 10 luglio - e che sono stati recentemente certificati dal Gruppo Hera, azienda multiutility partner della Uisp nella gestione della parte ambientale di questo evento. Grazie a questi risultati i Mondiali Antirazzisti della Uisp potranno continuare a fregiarsi del titolo di ecofesta, riconosciuto solo a quelle manifestazioni che hanno per scopo la riduzione dei rifiuti prodotti, che puntano a svolgere correttamente la raccolta differenziata diminuendo anche il ricorso a materie prime non rinnovabili, profittando dell'evento stesso per sensibilizzare i partecipanti sul tema dell'ambiente. Con l'ingegner Roberto Gasparetto, direttore della Business Unit Hera di Modena, abbiamo commentato questi risultati.

Dott. Gasparetto, 14.880 litri di acqua di rete distribuita e una raccolta differenziata del 70,57 per cento. Qual è il suo primo giudizio di fronte a tali dati?
"Le cifre sul consumo d'acqua sono incoraggianti ma non sorprendenti. Sappiamo che in queste manifestazioni in cui l'acqua è resa disponibile gratuitamente l'uso è altissimo. Traiamo quindi una conferma di un trend e ne deduciamo che c'è fiducia tra le persone sulla qualità dell'acqua di rete. La scommessa sulla differenziata era invece molto più impegnativa. Avevamo stretto un accordo con la Uisp per addebitare solo la quota di indifferenziata e devo riconoscere che gli organizzatori hanno interpretato questa spinta nel migliore dei modi. Nel novero della differenziazione voglio sottolineare in particolare il dato sul quantitativo di olio vegetale pari a 220 kg, che così non è andato disperso. Da tempo l'assessorato regionale all'ambiente spinge affinché le manifestazioni pubbliche siano sensibili al tema ambientale: tra le tante iniziative credo che quella dei Mondiali Antirazzisti possa senza dubbio fregiarsi del titolo di ecofesta".

Ci sono altre manifestazioni in cui avete ottenuto simili risultati?
"Finora qui abbiamo ottenuto il risultato più elevato: i Mondiali Antirazzisti sono i primi in classifica. Tra le altre che seguono abbiamo notato in generale meno esperienza nella raccolta selettiva. Devo dire poi che i nostri operatori hanno interagito ottimamente con gli organizzatori della festa e all'interno di questa e che la dislocazione di molti contenitori ha dato il chiaro segnale di un'attenzione 'esasperata' alla raccolta selettiva".

Quale contributo deriva al Gruppo Hera dalla partecipazione ai Mondiali Antirazzisti?
"Di due diverse tipologie: una interna, che riguarda la crescita dei nostri operatori i quali hanno trovato un nuovo modo d'interagire con la clientela. Per la prima volta infatti abbiamo costruito un progetto insieme, creando una modalità positiva che sicuramente riproporremo. C'è poi il riflesso verso l'esterno, l'aver creato in una platea molto ampia le condizioni per apprezzare il nostro impegno e trasmesso messaggi positivi riguardo al nostro lavoro".

Ipotizzando una replica di quest'esperienza, quali migliorie si potrebbero apportare?
"Punti deboli clamorosi non ci sono stati. Tra le cose da migliorare si può pensare a una più capillare distribuzione dell'acqua. Sul piano dei rifiuti invece sappiamo di partire da un livello molto alto: alzare ancora l'asticella delle prestazioni richiede impegno e investimento progettuale e noi vogliamo imporci il miglioramento. Perché questa esperienza è fondamentale per trasmettere la sensibilità ambientale in giro e per far capire che con la collaborazione si possono creare esperienze positive anche in contesti complessi".

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