Comitato Regionale

Emilia-Romagna

La ragnatela dello sport

La Uisp di Modena crea una rete di comuni per promuovere i diritti, tutelare l'adolescenza e sostenere l'inclusione sociale di persone con disabilità e immigrati. Dal progetto del 2012 alla realtà di oggi

di Valentina Laudadio

 

MODENA - Una comunità coesa, aggregativa e solidale che conservi e, soprattutto, incentivi la propria eterogeneità. È questo l'obiettivo del progetto "Equipe Emilia - Unione polisportiva modenese dell'area nord", nato a seguito del terremoto che colpì l'Emilia nel 2012. Con questa iniziativa, a distanza di meno di due anni, il comitato territoriale Uisp di Modena è riuscito a ottenere un finanziamento dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. I fondi servono a finanziare un processo di rivalorizzazione dell'area nord della provincia attraverso lo sport. In termini concreti, l'iniziativa sarà ospitata in palestre e piscine che si trovano su un territorio di 20 km di diametro nel quale ci sono i paesi di Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Camposanto, Medolla, Mirandola, Bomporto e Ravarino. Ognuno di questi impianti ospita a rotazione corsi e manifestazioni di diverse discipline sportive, raccogliendo le persone che provengono da tutti questi diversi paesi. In questo modo si creano contatti tra persone lontane, facilitando il coinvolgimento e, conseguentemente, l'accesso all'attività motoria. Particolare attenzione viene poi riservata a giovani, bambini, persone con disabilità e immigrati.

La festa dell'incontro tra i gruppi provenienti da questi piccoli centri si realizza attraverso attività come il nuoto, la pallacanestro, la ginnastica ritmica e la pallavolo. L'idea è quella di partire dal piccolo, dal singolo, per arrivare, poi, a qualcosa di più grande, attraverso la cooperazione e il mutuo soccorso. "Questa necessità - spiega Paolo Belluzzi, dirigente della Uisp Modena e responsabile del progetto - ha stimolato le varie attività a uscire dalla classica mentalità del campanile e a iniziare a guardarsi intorno". Concetto chiave: condivisione di idee e di progetti. Creare nuovi spazi e opportunità, quindi, per stimolare un confronto proficuo e un nuovo modello gestionale degli impianti sportivi. "Ad ogni attività - continua Belluzzi - partecipano ragazzi di paesi diversi; agli allenamenti di pallavolo, che gestisco personalmente, arrivano persone da quattro comuni e lo stesso è per la pallacanestro".

Per la realizzazione di tutto questo, il grosso aiuto proveniente dal Ministero è stato di certo essenziale.  "In passato tutte queste attività - afferma il dirigente Uisp - non erano possibili perché mancavano i soldi. Ora, con i fondi che abbiamo ottenuto, ci è possibile mantenere i corsi, pagare l'affitto delle palestre e acquistare il materiale". Inoltre, "l'obiettivo iniziale di aumentare il numero di giovani coinvolti facendolo arrivare a 750 si può dire raggiunto".

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