Comitato Regionale

Emilia-Romagna

L'orrore di un'altra morte produca provvedimenti concreti

La direzione dell'Uisp esprime il suo cordoglio ed il dolore di tutti i suoi iscritti per la morte di Gabriele Sandri.

a cura della Direzione nazionale dell'Uisp


La direzione dell'Uisp esprime il suo cordoglio ed il dolore di tutti i suoi iscritti per la morte di Gabriele Sandri.

Non si muore in questo modo, le responsabilità vanno accertate e perseguite. Gravi sono state nelle giornate di domenica l'incertezza e l'ambiguità delle autorità nella ricostruzione di fatti, che hanno certamente influenzato l'evolversi dei fatti di violenza poi verificatesi in varie città d'Italia.

Nessuna giustificazione viene dall'Uisp verso i violenti che assaltano stadi, città, posti di Polizia. La violenza va combattuta e contrastata con misure preventive ed efficaci di ordine pubblico. Tuttavia, come abbiamo più volte sostenuto, e come è un'altra volta tragicamente chiaro dopo i fatti di domenica, la malattia che prende il calcio è più profonda e pervasiva.

Si affronta riconducendo il fatto sportivo alla sua semplicità di momento di svago, di emozione, di comunità.
Tutti gli spettatori, più o meno tifosi, ed anche gran parte delle tifoserie organizzate vogliono godere e partecipare ad uno spettacolo sportivo pulito, autentico. Spesso sarebbero disposti a partecipare alle scelte delle società, all'utilizzo delle strutture degli stadi, all'organizzazione di momenti di accoglienza, di scambio, di solidarietà.

In tutta Europa Governi e Federazioni incentivano e promuovono questi comportamenti virtuosi. Non in Italia.
Ora è importante riformare una "senso esteso di comunità" intorno al mondo del calcio, ricomporre e unire un mondo che, partendo dalle barriere e dai fossati degli stadi, è quanto mai diviso e chiuso e presidiato.

Per questo è necessario ridare umanità e leggerezza al calcio e allo sport, investire sul gioco, partendo dalle scuole, dai bambini, dalle famiglie. Per questo è necessario, sin da subito, proporre dei percorsi di mediazione, aprire canali di dialogo tra tutte le componenti, tifosi inclusi, favorire politiche di accoglienza e inclusione, trasformare lo stadio da bunker in un luogo aperto e festoso. Per fare ciò servono, da subito, strumenti di carattere legislativo e investimenti di carattere finanziario.

Per questo chiediamo di prevedere delle risorse urgenti, già in questa finanziaria alimentando il Fondo sugli interventi sociali previsti dal decreto Amato-Melandri, e l'istituzione, da oggi, e non nel 2010, della Fondazione prevista dal decreto legge sui diritti tv. Da adesso, non nel 2010, vanno trovate le risorse, coinvolgendo tutto il mondo sportivo.