Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Mille giornate delle memorie

Il ricordo della resistenza partigiana a bordo dei campi di calcio.

di Vittorio Martone


BOLOGNA - È un sipario sulla memoria quello che si è aperto ai Mondiali Antirazzisti nella prima giornata dell'edizione 2010. Il 7 luglio infatti la manifestazione antirazzista, organizzata dalla Uisp a Casalecchio di Reno fino all'11, ha concentrato la propria attenzione sul recupero e la preservazione delle memorie della resistenza. Nella mattinata 25 persone si sono recate nel parco storico di Monte Sole per una visita guidata nei luoghi di un antico eccidio nazista le cui ferite sono ancora aperte. Nel pomeriggio, alle ore 17, circa trenta persone sono invece andate a deporre una corona di fiori in memoria dei cosiddetti "caduti del cavalcavia" di Casalecchio, un luogo che fu teatro anch'esso delle tragiche conseguenze della violenza nazista. Dalle 18 alle 20 invece si è svolto in Piazza Antirazzista, luogo fulcro dei Mondiali Antirazzisti, un dibattito, organizzato dell'Istituto Storico per la Resistenza di Bologna (Isrebo) e che ha visto la partecipazione del sindaco di Casalecchio Simone Gamberini, con le testimonianze dei partigiani Araldo Tolomelli, vice comandante delle Brigate Sap, e Athos Garelli, membro del CLN Clandestino della valle del Reno e del Setta e della Brigata Irma Bandiera.

Sono sempre molti gli stimoli che emergono in simili contesti, assieme alle commozioni ed alle inevitabili profonde riflessioni che riemergono con i vissuti più tragici. "Rispetto alle conseguenze di un'uccisione - ha detto il partigiano Araldo Tolomelli - posso solo raccontare che ho avuto amici che hanno attraversato settimane di crisi per aver tolto la vita a quello che loro continuavano a definire un uomo piuttosto che un nemico". E da queste considerazioni è poi emersa, ancora nelle parole di Tolomelli, la consapevolezza che "per noi prendere le armi ha rappresentato una scelta imposta". Una scelta obbligata che deve far riflettere sulle molte vie che la lotta per i diritti e per la libertà può prendere, ricordando anche però che "il sentimento di vendetta, se c'è stato - ha detto Athos Garelli - è stato sempre e solo un'eccezione e non ha mai guidato le nostre azioni".

Parole importanti anche a fronte delle recenti e mai sopite illusioni di revisionismo. Illusioni che con un serio lavoro di studio e di ricerca l'Isrebo cerca di evitare, non al fine di impedire ogni discussione ma piuttosto per garantire i presupposti di una seria e pacata trattazione della complessa storia della resistenza. "Per questo siamo contenti - ha detto il vice presidente dell'Isrebo Tito Menzani - che questa giornata sia stata molto partecipata. Ancora una volta abbiamo riscontrato che il tema della resistenza è molto attuale per i giovani. Gli eventi di oggi infatti hanno visto la partecipazione di ragazzi non legati da affetti personali a quei morti che abbiamo ricordato ma solo dalla condivisione dei valori di libertà che animavano quei combattenti".

"Per quanto riguarda l'attività dell'Isrebo in questo periodo - ha sottolineato poi Menzani a margine dell'incontro - dobbiamo dire che stiamo avendo riscontri molto positivi, nonostante un periodo economicamente difficile. Noi cerchiamo di rispondere con il volontariato e allargando alla contemporaneità lo spettro del nostro lavoro. Ci siamo recentemente concentrati sulla commemorazione dei 30 anni della strage di Bologna promuovendo una mostra fotografica finanziata con fondi nostri. In più abbiamo iniziato ad indagare il secondo Novecento, avviando pubblicazioni a carattere locale sulle comunità della pianura e dell'Appennino per valutare il dopoguerra e le trasformazioni economiche che hanno agito su questi territori".

L'incontro serale ci è concluso con il saluto di Simone Gamberini, sindaco del comune di Casalecchio che da quattro anni ospita i Mondiali. "Il nostro comune ha lavorato molto - ha detto Gamberini - per ricostruire una parte importante della storia della nostra comunità. E da dopo il 28 aprile, giorno in cui una legge dello Stato ha bloccato i processi per i crimini di quegli anni, noi abbiamo iniziato e continuiamo la nostra protesta contro il Parlamento per la cancellazione di questo provvedimento".

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