Omofobia: la Uisp invita ai Mondiali Antirazzisti Mancini e Sarri

della redazione Uisp Emilia-Romagna

BOLOGNA - "Finocchio", "frocio". Ieri sera, al termine della partita di coppa Italia tra Napoli e Inter, l'allenatore nerazzurro Mancini ha denunciato, in un'intervista a Zona 11 pm, di essere stato offeso con queste parole dal collega Sarri. Accuse a quanto pare fondate viste le pronte scuse del mister dei partenopei, il quale ora rischia una squalifica di quattro mesi.

Un punto fermo: Sarri ha sbagliato. Che le sue parole siano indice di una reale omofobia, più o meno latente, poco importa. Offese sessiste non sono accettabili, né è possibile ridurle - con buona pace del mister napoletano - a episodi da confinare in campo. Mancini è stato scaltro a sfruttare l'episodio per destabilizzare l'ambiente della squadra concorrente e prima in campionato? Può darsi. Quello che è certo è che se uno è stato "furbo", dell'altro non si può dire lo stesso: di Sarri resta l'idea di una brava persona, fin troppo ingenua in questo caso, ma comunque - come ha affermato anche il presidente del Coni Malagò - non giustificabile.

Ora sarà il giudice sportivo a decidere l'eventuale squalifica dell'allenatore del Napoli, con buona pace delle due opposte fazioni che su Twitter si affrontano a forza di #IostoconSarri e #IostoconMancini.
Resta il dubbio sulla reale portata di questa indignazione e sulla credibilità di possibili provvedimenti adottati da una Figc presieduta da chi voleva "tenere lontani da sé - normalissimo - gli omosessuali", da chi "riteneva la donna un soggetto handicappato rispetto al maschio" ed era un po' preoccupato per un "Optì Poba" "mangia banane" finito nella rosa della Lazio.

"Per discutere in modo misurato  e costruttivo delle discriminazioni nel mondo del calcio - afferma Mauro Rozzi, presidente della Uisp Emilia-Romagna -, peraltro tornando a parlare direttamente dai campi da gioco, la Uisp, accogliendo la proposta del giornalista Paolo Maggioni, invita i due protagonisti della vicenda, Mancini e Sarri, ai prossimi Mondiali Antirazzisti, la festa dello sport e dei diritti che da vent'anni prende a calci l'omofobia, il razzismo e qualunque forma di discriminazione. E volendo - aggiunge Rozzi - considerando che i Mondiali Antirazzisti saranno a luglio, sarebbe addirittura possibile anticipare l'incontro. Come sempre nel nostro stile, unendo lo sport con il tema della difesa dei diritti".