BOLOGNA - Non è possibile dividere lo sport dalla storia. Il cambiamento della società, nei vari periodi storici italiani, ha di certo modulato la visione e la percezione che il pubblico ha dell'atleta. Ma quando un campione inizia ad essere considerato un "eroe"? E quanto il contesto storico e sociale influisce su questa trasformazione? A queste domande cercheranno di rispondere ideatori e invitati del quinto convegno della Società italiana di storia dello sport (Siss), dal titolo "L'eroe sportivo nella storia dell'Italia contemporanea". L'appuntamento si terrà venerdì 11 e sabato 12 novembre, alle ore 9, al Dipartimento di storia, culture e civiltà dell'Università di Bologna.
Durante il convegno – patrocinato da vari enti tra cui Unibo, Uisp Emilia-Romagna e Coni – si potrà prendere parte a un viaggio nella storia dello sport, fatto di numerose tappe. Si partirà dal primo eroe sportivo italiano dell'unità d'Italia, il cavallo Vandalo, per arrivare agli eroi dell'ideologia fascista. In mezzo, spazio anche alle donne atlete, trattando il difficile e ancor attuale argomento della differenza di genere. E altro ancora: il fantino del palio di Siena, eroe identitario di una comunità; il caso vercellese dei fratelli Milano; Giacomo Fumis, erede di Gregorio Draghicchio alla Società ginnastica di Trieste; Nuvolari genio della velocità; il Grande Torino, uno dei simboli dell'Italia del dopoguerra; Umberto Tulli; Luigi Monticelli Obizzi, leggenda negli sport della forza; Federico Caprilli; Umberto Cristini, che cercò di divulgare il jujitsu in Italia; Enzo Bearzot e i mondiali di Spagna 1982; "Le nozze con i fichi secchi", un excursus sull'eroismo di chi dirige lo sport.
La Società italiana di storia dello sport nasce a Firenze ed è un'istituzione culturale che ha per scopo la diffusione, la ricerca e la formazione nell'ambito della storia dello sport, attraverso la cooperazione fra gli storici e la preparazione degli studenti. Da cinque anni è l'organizzatrice di questo convegno, trattando temi sempre diversi, con protagonista centrale sport e storia. Quest'anno la scelta di trattare il tema dell'eroe sportivo è stata ispirata dalla pubblicazione del volume intitolato "Eroi dello sport" di Daniele Marchesini e dall'ultimo saggio di Sergio Giuntini sui campioni che hanno segnato la storia dello sport italiano.
Sport e storia si incroceranno quindi attraverso la narrazione delle vicende di personaggi famosi, che almeno una volta ci è capitato di sentir nominare: atleti come Primo Carnera, Ondina Valla, Claudia Testoni, Paola Pigni, Giacomo Fumis. Senza le loro gesta, e di altri ancora, il racconto sportivo italiano risulterebbe meno interessante. Ma tanto c'è da sapere e da scoprire.