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Emilia-Romagna

Se il razzismo è una barriera è il momento di prenderla a calci

"Mi ricordo i tempi in cui abbiamo cominciato a rotolare insieme, la palla e io". È a partire da questo pezzo di memoria dello scrittore Osvaldo Soriano, uno dei più grandi cantori del gioco del calcio, che si sviluppa il progetto dei Mondiali Antirazzisti, iniziativa promossa dal Progetto Ultrà e dall'Uisp Emilia Romagna per riunire dentro e intorno a un campo di calcio tradizioni e storie diverse.

Mondiali Antirazzistidi Vittorio Martone


BOLOGNA – "Mi ricordo i tempi in cui abbiamo cominciato a rotolare insieme, la palla e io". È a partire da questo pezzo di memoria dello scrittore Osvaldo Soriano, uno dei più grandi cantori del gioco del calcio, che si sviluppa il progetto dei Mondiali Antirazzisti, iniziativa promossa dal Progetto Ultrà e dall'Uisp Emilia Romagna per riunire dentro e intorno a un campo di calcio tradizioni e storie diverse, superando le barriere culturali ed ogni forma di xenofobia con la stessa semplicità con cui un giocatore di calcio, assieme al pallone, ai suoi compagni e agli avversari, "rotola" sull'erba o sulla terra battuta di un campo da gioco. La manifestazione, organizzata in collaborazione con l'Istoreco di Reggio Emilia, si terrà quest'anno dal 9 al 13 luglio presso il Centro Sportivo Allende di Casalecchio di Reno, che già dall'edizione del 2007 ha sostituito la storica sede del Parco Enza di Montecchio presso Reggio Emilia.

Discutiamo con Ashley Green, coordinatore del Progetto Ultrà, dello spirito che anima questa iniziativa e dell'andamento dei lavori di preparazione.

Forniamo qualche cifra sulla passata edizione e delle previsioni per quest'anno.
"Nel 2007 abbiamo avuto 204 squadre di calcio distribuite su 17 campi e 32 formazioni sia per il basket che per la pallavolo. In più c'è stato un torneo esibizione di cricket, previsto anche per quest'anno, con l'aggiunta di spazi dedicati anche al rugby. Al momento le squadre di calcetto già iscritte all'edizione 2008 sono 126, ma molte sono già in lista d'attesa, e come sempre non riusciremo ad accettare tutte le richieste che ci perverranno. Ci saranno quindi tra le 3 e le 4 mila presenze stanziali cui bisognerà aggiungere l'afflusso di tutti quelli che ci verranno a trovare la sera e per i concerti. Inoltre, se da un lato sono ormai consolidate le presenze dall'estero e dal resto d'Italia, per questo secondo anno a Casalecchio dalle iscrizioni stiamo registrando un'ulteriore crescita della partecipazione da tutta l'area bolognese, che credo si confermerà anche nelle serate dei Mondiali".

I Mondiali Antirazzisti puntano sullo sviluppo della solidarietà in ambito sportivo. Come si concilia questo spirito con l'agonismo che potrebbe animare i partecipanti a questa iniziativa?
"Abbiamo da tempo regole consolidate, anche se tutti i partecipanti dei Mondiali ne hanno ormai acquisito i principi. Si gioca in squadre miste su base di età, provenienza, sesso e anche di capacità. Inoltre, per favorire questo tipo di formazioni, abbiamo deciso di fornire una sorta di 'corsia preferenziale' alle squadre che rispettano tali presupposti. Le partite sono poi auto-arbitrate e, per abbassare ulteriormente il livello della competizione, semifinali e finale si giocano solo ai rigori. Oltre naturalmente a una serie di regole che puniscono i comportamenti troppo agonistici".

Quali strumenti saranno adottati per veicolare i contenuti antirazzisti alla base del progetto?Mondiali Antirazzisti
"Il mezzo principale resta sempre lo scambio informale e spontaneo tra i partecipanti. A fare da contorno alla parte sportiva ci sono poi tutti gli avvenimenti culturali che si sviluppano tra la Piazza Antirazzista, la Tenda Uisp e il Bar Fusion. Quest'ultimo spazio, allestito per la prima volta due anni fa, ha visto nella passata edizione la presenza fissa di Asterisco Radio, web-radio bolognese delle comunità migranti che ha gestito la programmazione musicale e vari altri avvenimenti tesi a diffondere ancora di più uno spirito multiculturale. Ci saranno poi concerti, dibattiti, presentazioni di video e mostre. Quest'anno abbiamo poi deciso di incentivare le squadre a portare materiali, pannelli e poster per la Piazza Antirazzista premiando con tre punti extra tutte le formazioni che lo faranno".

Parliamo adesso dei problemi di bilancio e della conseguente richiesta di supporto economico ai partecipanti.
"La scorsa annata è stata difficile e dispendiosa sul piano energetico ed economico, poiché lo spostamento a Casalecchio ha comportato un notevole incremento dei costi di gestione della festa. Di conseguenza, volendo continuare a mantenere la manifestazione lontana da uno spirito commerciale - scelta che comporta il rifiuto degli sponsor - abbiamo deciso di spiegare ai nostri partecipanti cosa voglia davvero dire organizzare un evento come i Mondiali Antirazzisti, rendendo pubblici i bilanci e richiedendo con forza il sostegno delle squadre tramite donazioni volontarie. Finora le risposte sono state abbastanza positive. Si tratta di una scelta impegnativa, ma che si basa sull'intento di far percepire a tutti gli iscritti un profondo spirito di partecipazione collettiva. Questo per ricordare che al di là della festa si sta cercando di veicolare valori e principi fondamentali del vivere e del crescere comune che devono rappresentare un patrimonio di tutti".