INIZIARE dal basso. Quante volte lo si ripete? Se si vuole ottenere qualcosa, in qualsiasi campo, bisogna intervenire alla base. Vale anche per il calcio. Quando si parla di violenza negli stadi, di discriminazione, di insulti ad arbitri e di scontri tra tifosi, il pensiero corre alla serie A, ai motorini lanciati dal terzo anello di San Siro, alle curve dell'Olimpico che tengono in ostaggio i giocatori in campo, alle sassaiole del San Paolo contro i pullman delle squadre avversarie, ai cori razzisti del modernissimo Juventus Stadium. Quante sono state e quante sono le campagne di sensibilizzazione unite a tentativi di repressione per provare a fare un passo in avanti verso la civiltà? Ma forse, per capire realmente il fenomeno (e intervenire in maniera adeguata) bisognerebbe osservare cosa succede nei campi di periferia della Terza categoria, dove, lontano dal mondo dello spettacolo e dei grandi guadagni, il calcio dovrebbe tornare ad essere solo il puro piacere di giocare. È quanto ha fatto Luca Cardinalini nel libro "Quasi gol. Storie del calcio 'minore'. Dalla serie C alla Terza categoria" (DeriveApprodi, Roma, 2008. pp. 173 - € 14) E il quadro è desolante.
Si va dalle risse tra giocatori, presidenti e allenatori agli arbitri bersagli di sputi e bottiglie, minacciati prima dell'inizio delle partite e inseguiti a fine gara lungo la strada per casa. Un'inchiesta demoralizzante, non sullo sport ma sull'uomo: 173 pagine di violenza primitiva e insensata e, cosa ancor più preoccupante, avvertita come "normale", contorno naturale del campo di calcio. Cardinalini non fa "paternali" ma sceglie di adottare un registro sobrio, prendendo a prestito le parole dei referti ufficiali degli incontri. Il libro raccoglie così in un lungo elenco gli articoli pubblicati sul quotidiano "il manifesto", nella rubrica "La barba del palo", con tutto il peggio di quello che è accaduto sui campi minori dal 2004 al 2008, regione per regione.
Succede di tutto: si va dall'arbitro rinchiuso negli spogliatoi della Sandonatese, in Lombardia, a quello fatto bersaglio di mattoni dagli ultras calabresi del Pizzo, passando per le reti di recinzione incendiate a Penne, per il lancio di spray urticante a Martinsicuro (Abruzzo) fino allo speaker del Bassano Romano, nel Lazio, che si rifiuta di diffondere messaggi anti violenza. Le pagine si susseguono così, con le descrizioni di ogni tipo di insulto e aggressione immaginabili e non. Non c'è un filo narrativo, ma solo una serie di immagini di violenza affiancate l'una dopo l'altra: Cardinalini ha però il merito di aggiungere ai fatti quel po' d'ironia che, per quanto amara, offre una via per guardare alla stupidità, e magari per venir fuori da una realtà che sembra senza speranza.
"Quasi gol" è reperibile on-line sul sito di DeriveApprodi