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Emilia-Romagna

Uisp Bologna: facciamo fischiare gli arbitri

Arrivano innovazioni nei progetti sportivi della Lega Calcio territoriale dedicati al rapporto tra direttori di gara, giocatori e pubblico

di Francesco Costanzini - Redazione Uisp Bologna


BOLOGNA - È generalizzabile a tutte le categorie il rapporto non sempre idilliaco con "le giacchette nere" e la Uisp vuole intervenire cambiando il trend con un progetto innovativo, partendo da un concetto semplice: un atleta ha bisogno di allenarsi per migliorarsi, così un arbitro. Tuttavia, mentre il primo ha la possibilità di farlo regolarmente, un arbitro spesso non è nelle stesse condizioni. Ecco perché diamo la possibilità ai direttori di gara  di allenarsi settimanalmente (a rotazione) nei campi con le squadre, per migliorare la condizione fisica ed il fiato, ma soprattutto per fischiare! Quale migliore occasione di training può essere dirigere la partitella di metà settimana, allenando occhio e fischietto? "Facciamo fischiare gli arbitri" nasce con l'obiettivo di recuperare l'etica e i sani valori dello sport troppo spesso messi da parte. Il progetto vuole avvicinare i giocatori agli arbitri e viceversa, iniziando ad instaurare una rapporto quotidiano di conoscenza e rispetto reciproco.

Allenandosi insieme e stando sullo stesso campo di gioco si favorisce questo rapporto, anche tra gli spalti, con le famiglie o i supporter. Crediamo che si possano gettare le basi per un calcio etico e virtuoso, partendo da un'idea di condivisione di valori e di una concreta messa in pratica di tali principi, partendo dalla quotidianità, allo scopo di raggiungere piccoli risultati che siano però un esempio per le nuove generazioni. L'arbitro smette così di essere una figura solitaria, spesso incompreso e vessato per le sue "punizioni". Non più una mera istituzione, garante di regole il più delle volte non conosciute dagli stessi giocatori, ma un educatore che, allenandosi con i ragazzi, sarà in grado di instaurare con loro un rapporto umano. L'arbitro non incontrerà solo i giovani atleti, ma anche i genitori che, debbono insegnare ai propri figli la "cultura della sconfitta" e lo spirito insito in ogni attività sportiva, a prescindere dalla mera competitività.

"Il tema - sostiene il direttore generale di Ascom, Giancarlo Tonelli, intervenuto alla presentazione del progetto della Uisp Bologna - è di grande attualità. Viste anche le cronache di questi giorni, credo che in tutti gli sport si debba mettere un punto e andare a capo, ragionare e cambiare strada, perché siamo andati molto lontano rispetto ai valori dello sport". In questo momento in particolare, "bisogna chiedere più coerenza ai presidenti, ai giocatori, ai tifosi e anche ai genitori. Tante volte infatti - ricorda Tonelli - i comportamenti scorretti che si vedono nei campionati giovanili derivano proprio dai genitori". La disponibilità delle società che hanno aderito al progetto è stata immediata, come quella di Ascom (da sempre vicina ai temi dello sport etico). In questo modo quindi la Uisp Bologna ha deciso di rilanciare questa sua proposta, mettendosi a disposizione per organizzare l'ampia turnazione degli arbitri nei vari campi. Nell'ambito del progetto le giacchette nere saranno dotate anche di un "glossario" per essere messe in grado di dialogare anche con gli atleti di lingua straniera!