Nazionale

Dalle piscine alle tribune, la partecipazione si allena con SIC!

Iniziative e testimonianze dai Comitati Uisp che mostrano come lo sport possa diventare uno spazio di relazione, accesso e libertà

 

Lo sport è fatto di regole, spazi, tempi condivisi. Ma spesso, questi spazi non sono davvero accessibili a tutte e tutti. Discriminazioni di genere, pregiudizi verso la disabilità, stigma legati alla salute mentale continuano a segnare i confini di chi può partecipare e di chi resta ai margini. Il progetto SIC! Sport, Integrazione, Coesione, promosso da Uisp, UNAR e Lega Serie A, con il sostegno del Dipartimento per lo Sport, nasce proprio per questo: riconoscere questi confini e superarli, concretamente, con azioni quotidiane.

E per diffondere tutto questo, è stato realizzato un video spot in collaborazione con Will Media (GUARDA IL VIDEO)

A Como, il comitato Uisp Lariano ha lanciato un percorso dal titolo emblematico “Verso l’autonomia andando allo stadio”. Un gruppo di utenti del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Lariana, accompagnati da operatori e volontari dell’affiliata Uisp ASD Global Sport Lario, partecipa alle partite casalinghe del Como 1907. L’obiettivo è semplice e rivoluzionario al tempo stesso: contrastare l’isolamento sociale e restituire alle persone spazi di relazione e cittadinanza. Andare allo stadio, condividere una passione, vivere un evento collettivo sono azioni che possono rafforzare l’autostima e ricucire legami: "I nostri soci praticano sport ed è importante che lo vadano a vedere, tutti assieme, fianco a fianco con le altre persone. E fare un'esperienza di questo tipo per alcuni è una grande vittoria", spiega Nicola Bianchi, educatore del DSM dell'ASST Lariana e socio dell'ASD Global Sport Lario (GUARDA IL VIDEO).

Lo stesso principio anima l’iniziativa promossa da Uisp Roma il 4 aprile scorso, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Presso l’impianto sportivo Fulvio Bernardini, la palestra è diventata uno spazio di scambio tra generazioni e tra corpi: da una parte i ragazzi e le ragazze della TMA (Terapia Multisistemica in Acqua, metodo Caputo-Ippolito), dall’altra il gruppo “Grande Età” della Uisp. Una lezione condotta da Marta Piras ha unito movimenti e relazioni, in un contesto dove la disabilità non è un’etichetta, ma una componente della diversità umana da accogliere e valorizzare. “L’attività fisica è relazione con sé e con gli altri – ha detto Piras – e ogni incontro può essere una nuova possibilità”.

Da una vasca un’altra, all’evento I LOVE SINCRO promosso da Uisp Monza-Brianza, a Brembate il pubblico ha potuto assistere a un’esibizione emozionante del duo misto formato da Nicolò Ogliari e Camilla Paraboschi, entrambi tesserati Uisp con Equipe Sportiva. Nicolò, bronzo europeo a Budapest 2021, ha raccontato la sua storia con naturalezza e determinazione: “Quando ho iniziato ero l’unico ragazzo. Un po’ di discriminazione c’è stata, ma non mi ha fermato. Ho trovato compagne straordinarie e oggi vedo tanti ragazzi che si stanno avvicinando a questo sport. Per loro forse sarà più difficile, ma anche più possibile”. (GUARDA L'INTERVISTA

Nel suo racconto, risuona quello di Giorgio Minisini, grande nome del nuoto artistico, cresciuto nell’ambiente Uisp. "Una volta ero solo ai Campionati italiani, ora ci sono 8 coppie miste, ragazzi che si impegnano. È un cambiamento reale", raccontava il campione del mondo con Manila Flamini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Minisini ha inoltre sempre unito l’eccellenza sportiva a all'impegno per l’inclusione delle persone con disabilità: “Il futuro dello sport è nell’integrazione, è nella diversità che va accettata", diceva nella stessa intervista. Il suo impegno, come quello di tanti altri atleti e atlete, dimostra che lo sport cambia quando si mettono in discussione i suoi automatismi più profondi.

Ma questo non accade da solo. Serve chi progetta, chi accompagna, chi organizza e chi comunica con uno sguardo attento alle fragilità, alle esclusioni, alle storie che non trovano spazio nelle narrazioni mainstream. SIC! raccoglie queste sfide e le traduce in azioni: formazione per operatori e operatrici, eventi sportivi inclusivi, campagne di sensibilizzazione, momenti di partecipazione collettiva. In 17 città italiane, si stanno costruendo spazi sportivi in cui ogni corpo, ogni storia, ogni talento possa trovare legittimità e possibilità. (Lorenzo Boffa)