Anche in terza età, il benessere passa attraverso stili di vita che favoriscano l’integrazione nel contesto sociale: tra questi, un’attività fisica e motoria moderata e mirata può portare, oltre che benefici fisici, anche a riallacciare contatti con la vita esterna.
Di questo si è parlato venerdì scorso in un convegno organizzato preso la sede della Proloco di Cardano al Campo con il suo presidente Paolo Milani. A sostegno dell’iniziativa si sono espressi anche Mario Cislaghi del comune di Busto Arsizio, oltre all’assessore ai servizi sociali di Solbiate Arno Gennaro Palumbo.
«Ci occupiamo di sport in tutte le fasce di età, dai 4 anni fino agli anziani – racconta Paolo Busacca, vice presidente Uisp Varese – declinando la pratica sportiva anche in ambiti quali le malattie mentali o altri tipi di disabilità. Un settore si occupa proprio della terza età, con una rete sul territorio che lavora con le persone individualmente o a piccoli gruppi: a Busto riusciamo a formare gruppi di 6/7 persone, instaurando sempre un rapporto positivo».
Infatti, spiega Michela Bossi di Ginnastica A Domicilio (GAD: associazione attiva a Varese dal 2007, che ha creato un servizio rivolto a persone segnalate dai Servizi Sociali): «La “rimessa in funzione” delle facoltà motorie si svolge per un massimo di 40 incontri e nel 90% dei casi otteniamo una reazione positiva negli utenti».
Ci sono anche diversi progetti pensati da Ginnastica A Domicilio Residenziale (GADR) per le case di riposo: con «Palestra a cielo aperto», ad esempio, le persone vengono portate al Parco Altomilanese. Un progetto simile è «Soggetti in Movimento» a Gallarate. Con tutte queste iniziative, a Busto Arsizio sono state coinvolte dal 2008 circa 60 persone con GAD, e ben 200 grazie a GADR.
«Proponiamo pacchetti per problematiche specifiche – spiega Saska Giulieri di AFA (Attività Fisica Adattata) - dal mal di schiena al parckinson e ictus, vengono proposti protocolli di esercizi motori per lenire le problematiche indotte dalle patologie». Esiste poi una questione sociale legata all’invecchiamento generale della popolazione: è importante invecchiare il più possibile sani e attivi, con corretti stili di vita, giusta attività motoria e affrontando eventuali tabagismo e obesità.
«Per questo sono nati i Gruppi di Cammino – dice Cristina Lo Biundo di ASL Varese e referente Sani Stili di Vita - hanno costi bassissimi, basta un Walking Leader con apposita formazione e il gruppo diventa autonomo».
«Purtroppo, però - chiosa Patrizia Taddeo, coordinatore Area Anziani Uisp Varese – è sempre più difficile organizzare queste attività attraverso le associazioni, soprattutto se riconosciute dal Coni, perché bisogna chiedere alle persone di esibire certificati medici e talvolta anche elettrocardiogramma. Per questo nascono spesso gruppi informali, dove invece non è richiesto nulla».