Settore di Attività Nazionale

Ciclismo

Quel luglio del 1945

Per noi un racconto dell'amico Marco Pastonesi

 

Un vivo piacere ospitare in queste pagine Marco Pastonesi, una delle "penne ufficiali" del Giro d'Italia e di altre manifestazioni ciclistiche internazionali, con i suoi racconti dal volto umano sempre interessanti ma non dovrebbe avere bisogno di presentazioni.
Senza ulteriori indugi lasciamo spazio al maestro:

Il 25 aprile 1945 finisce l’incubo della guerra. Liberata, Milano fuma fra le rovine: più di un edificio su tre è distrutto, le linee dei trasporti cancellate e cinquantamila alberi bruciati o abbattuti. Ma la vita ricomincia.
Settantaquattro giorni dopo, l’8 luglio, si disputa il Circuito degli assi. E’ una domenica. Organizzano Coni e Federciclismo, che si chiama Uvi, Unione velocipedistica italiana.
In programma una gara podistica e un’altra di pattinaggio a rotelle, con i migliori italiani, quindi ciclismo, alle 14.30 gli allievi, alle 15.30 professionisti e dilettanti.
Il venerdì “La Gazzetta dello Sport” spara in prima pagina foto e articolo. Il titolo è un elenco di corridori: “Leoni Coppi Ricci Servadei Ortelli Bartali Bergomi Bizzi Bini Vicini dànno appuntamento agli sportivi milanesi al Parco di Milano per il Circuito degli Assi”. Nell’articolo si precisa: “Inoltre fra i dilettanti invitati ci sono elementi di primo ordine, dalla speranza Freido Pasquetti a Zanazzi”. Ci sono anche Aldo Baito, campione italiano dilettanti, Vittorio Seghezzi ed Erminio Leoni.
“Chi vincerà?”, si domanda la “Gazzetta dello Sport”: “La carta parla in favore di Adolfo Leoni”.

Ritrovo all’Arena, ingresso dalla Porta delle carceri. Cinquanta giri, ciascun giro di 1700 metri, totale 85 chilometri, 10 traguardi, uno ogni cinque giri, cinque punti al primo, tre al secondo, due al terzo, uno al quarto. C’è una folla pazzesca. Sarà la voglia di vivere, di rivivere, anche attraverso il ciclismo.
Guido Giardini, sulla prima pagina della “Gazzetta dello Sport”, scriverà che “se questa adunata doveva essere il termometro della passione sportiva delle nostre masse bisogna concludere che l’entusiasmo ha raggiunto oggi tale livello da impensierire chiunque si voglia cimentare in organizzazioni di vasta mole. C’era gente venuta chissà da dove, che aveva viaggiato fin dalle ore antelucane per giungere a Milano, c’era gente che tre ore prima dell’inizio del circuito già sfidava i raggi di un sole cocente pur di difendere un posticino nel pur vasto Parco milanese. Si temette anche di non poter dare inizio alle gare perché la folla, assai prima delle 15, aveva travolto ogni servizio d’ordine, ingombrando pericolosamente la strada. Ma c’è sempre un santo che protegge lo sport e il santo ha sorretto gli organizzatori i quali, miracolosamente, sono riusciti a portare in porto una nave in procinto di naufragare”.
Si parla di cinquantamila spettatori, forse di più.

Coppi ha maglia e bici arancioni, i colori di un ciclista romano, Nulli. Bartali indossa la maglia verde oliva della Legnano.
Pronti, via, il via lo dà il sindaco di Milano, Antonio Greppi. E con lui Tano Belloni, l’Eterno Secondo. Partenza a tutta, scatti e controscatti. Vanno via un paio di fughe. Finché al quarto giro nasce una fuga con Bartali, Zanazzi e altri quattro. Zanazzi, mantovano di nascita e milanese di adozione, vince due sprint, “con due volate applauditissime” scriverà Giardini sulla “Gazzetta”, al quinto e al sesto giro. Ma Coppi non ci sta. Molla il gruppo, recupera, rimonta, fa un giro addirittura in due minuti e quattro secondi, a quasi cinquanta di media, e li riprende.
Poi riparte. E vince.
Titolone sulla Rosea, “Due chilometri a 49.275 all’ora: così Fausto Coppi si ripresenta ai milanesi vincendo con un finale alla bersagliera il VII CIRCUITO DEGLI ASSI”. Sottotitolo: “La rivelazione Zanazzi Renzo, Toccaceli, Guizzardi, Conte e Bartali a 1’45” dalla vedetta”.

Si passa alla cassa. Premi: ventimila lire al primo tra i professionisti, tremila al primo dei dilettanti, mille lire al primo fra gli allievi e i podisti, 750 al primo dei pattinatori. In più ci sono i premi per ogni giro. Totale: Zanazzi, garzone partigiano corridore, fra una cosa e l’altra guadagna la bellezza di 18500 lire. “Mi pare di essere un sciur – mi avrebbe raccontato -. Mia sorella, che fa la pellicciaia, mi sbolletta subito: ‘Renzo’, mi prega, ‘prendimi la macchina per cucire’. E va a finire che gliela prendo”.

Dopo la guerra a Milano il cuore batte forte. Lo farà anche dopo la guerra del coronavirus.
Marco Pastonesi

Grazie Marco

Dalla Redazione UISP Ciclismo
RB

 

 

 

 

Facebook Uisp ciclismo

 

BIKE CARD Tutorial

La Direzione Nazionale UISP ha comunicato a tutti i livelli che in data 01 febbraio 2023 è stato sottoscritto, nel rispetto delle prerogative di ciascun organismo, il rinnovo della Convenzione UISP - FCI per il 2023

Hanno sottoscritto la convenzione 2023 i seguenti Enti: US ACLI, CSAIN, AICS, LIBERTAS, CSEN, ACSI, CSI, UISP e ASI (con Bike Card). I loro tesserati possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.

Dal 09/02/23 OPES ha sottoscritto la convenzione 2023. I loro tesserati, in possesso della Bike Card, possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.

 

Per agevolare le procedure, è possibile verificare la presenza del ciclista nel database della Bike Card, accedendo alla procedura on line direttamente da questo link oppure tramite l’immagine sottostante

Formazione UISP Ciclismo

Non ammessi UISP

Social UISP Ciclismo
Facebook Uisp ciclismo