Cinquant’anni di storia dello sport e non solo. La Polisportiva Sieci nasce nel 1971, in un momento di particolare sviluppo per l’associazionismo ed il volontariato. La società fu volutada un gruppo di cittadini, guidati dalla passione e dall’esperienza di Maurilio Prini, campioned’Italia con la Fiorentina calcio nel 1956. Siecese doc, campione anche nella generosità e nelladeterminazione, Prini ebbe come primo obiettivo la realizzazione a Sieci di impianti sportivi neiquali praticare lo sport. Attività con la quale trasmettere alle giovani generazioni valori cheemergono dall’impegno personale e responsabile, leale e tollerante. Nel 1974 grazie al lavoro ditante persone del paese furono inaugurati gli impianti sportivi: campo di calcio, pista dipattinaggio, campi per pallavolo e tennis, sede sociale e bar. Attualmente a guidare la società è ilpresidente Daniele Donnini: «La Polisportiva è diventata un importante centro sportivo diaggregazione.
La Polisportiva Sieci, grazie ai soci, ai volontari, agli atleti e alle loro famiglie,porta avanti lo slogan che lo sport deve essere un diritto di tutti. Facciamo parte - prosegue Donnini - di una rete territoriale composta da associazioni sportive e non. Per perseguire gliobiettivi sociali siamo riconosciuti dal Coni e dagli Enti di Promozione Sportiva quali Uisp eAics. Abbiamo ottenuto importanti titoli di campioni regionali e nazionali, vantiamo atleti esquadre di ottimo livello in varie discipline sportive». «Gli sport proposti - continua Donnini –sono calcio, ciclismo, pallacanestro, pallavolo, pattinaggio, rugby, tiro con l’arco. Per numero disoci e atleti tesserati siamo una delle associazioni sportive più importanti della Toscana. E oltreall’attività sportiva, grazie alla disponibilità di spazi ricreativi, la Polisportiva Sieci permetteintegrazione e inclusione. Fra i nostri tesserati atleti di culture e lingue diverse di oltre diecinazionalità. Consideriamo lo sport importante strumento di benessere fisico e psichico. Tuttaquesta attività – conclude Donnini – è gestita e sviluppata, dal tempo e dalle competenze che lepersone mettono volontariamente a disposizione».
Fonte: La Nazione Firenze - Francesco Querusti