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Con-fusi sulla neve

"Uisp e dintorni", rubrica d'approfondimento del comitato parmense, intervista Stefano Curti e Mirco Panizzi, presidente e allenatore dell'associazione Skirace che promuove sci per non vedenti. In attesa di una manifestazione all'insegna dell'integrazione in programma il 3 febbraio

Mirco Panizzi e Stefano Curti in pistadi Martina Berto - redazione Uisp Parma


PARMA - Stefano Curti, classe 1992 si è avvicinato allo sci nel 1999 all'età di 6 anni e lo ha praticato per 10 a livello amatoriale. Nel 2009 ha conosciuto la guida Mirco Panizzi e hanno deciso di praticare assieme questo sport in maniera agonistica. La sua specialità è lo slalom, disciplina nella quale l'anno scorso è riuscito a vincere una gara in notturna di Coppa Europa, a Chamounix in Francia. A raccontarci, per la nostra rubrica "Uisp e dintorni", l'inizio di questa esperienza è proprio Mirco Panizzi, guida per ragazzi non vedenti del Comitato italiano paralimpico (Cip): "Alla fiera Skipass alla fine di ottobre lo Sci Club Fanano 2001 mi disse: 'Sai che abbiamo un ragazzo nella provincia di Parma che scia con noi da tanti anni?'. Risposi che mi sarebbe piaciuto conoscerlo per poter sciare con lui. Ci siamo incontrati sulle piste del Cimone e da lì è iniziata la nostra avventura e la nostra amicizia".

Come funziona lo sci per ipovedenti e ciechi?
"Le persone con deficit visivo possono praticare lo sci alpino con un'atleta guida, che ha il compito di accompagnarli nella discesa. Un atleta cieco riceve dei segnali sonori dalla guida che gli sta davanti e in base al segnale l'atleta sa dove girare e con che ritmo praticare le curve. Per gli atleti ipovedenti invece la guida comunica con l'atleta attraverso un interfono e gli comunica le condizioni del percorso: dossi, disconnessioni e cambi di luce. Soprattutto questi ultimi creano seri problemi per gli ipovedenti, in particolare nello slalom speciale, dove i paletti sono molto vicini".

Per praticare questo sport non è sufficiente una semplice palestra: occorrono neve e impianti e quindi spostamenti. Come sono organizzati i tuoi allenamenti?
"Purtroppo lo sci alpino è uno sport che richiede molti sacrifici e molto tempo: è necessario sia un allenamento 'a secco', ossia fatto in palestra, sia sulla neve. Quest'ultima esigenza comporta dei costi elevati perché bisogna spostarsi negli impianti sciistici e di conseguenza c'è la spesa dell'alloggio e dello skipass. Negli altri paesi gli atleti e le loro guide vengono assunti (come fosse un lavoro) dallo Stato e premiati in caso di medaglie. In questo modo possono effettuare allenamenti almeno 5 volte alla settimana sia nel periodo invernale che in quello estivo. Noi invece riusciamo a svolgere al massimo due allenamenti alla settimana in inverno mentre quasi nulla in estate. Quando andiamo alle gare e alle manifestazioni tutto il materiale e le spese di trasferta e albergo sono a nostro carico. In Italia sembra che esista solo il calcio mentre nei paesi europei sono importanti anche gli altri sport".

Il 3 febbraio 2013 si terrà a Pratospilla la terza edizione di "Confondiamoci sulla neve", manifestazione Uisp che può rappresentare un'opportunità per tutti di avvicinarsi alla montagna.
"Questa è un'opportunità per tutti i ragazzi che vogliono provare qualcosa di nuovo e anche per coloro che sanno già sciare, oltre che per passare una giornata insieme, tutti uniti dalla passione della montagna e di questo fantastico sport. Ci auguriamo che qualche ragazzo che parteciperà all'evento decida poi di proseguire con l'attività."

Mirco Panizzi e Stefano CurtiIl tuo allievo Stefano non è solo uno sportivo praticante ma anche un promotore dello sci per non vedenti in qualità di presidente dell'associazione sportiva dilettantistica (Asd) Skirace.
"Abbiamo deciso di aprire l'asd Skirace per promuovere lo sci alpino paralimpico e per sensibilizzare le persone e farle avvicinare sia alla montagna che alle persone disabili. Per raggiungere questi obiettivi stiamo organizzando diversi eventi sulla neve: in collaborazione con l'Usl di Bologna abbiamo fatto un corso per maestri di sci, col quale si dà l'opportunità a questi di insegnare ai disabili, e contiamo di garantire ai disabili che ne faranno richiesta un servizio garantito in tutti i comprensori della nostra regione. Per sensibilizzare i ragazzi e gli adolescenti su queste tematiche organizziamo incontri nelle scuole di Parma, Reggio Emilia e Modena: parliamo di sicurezza sugli sci; delle tre discipline dello sci alpino (freeride, freestyle e agonismo); dello sci alpino paralimpico come di un metodo d'integrazione tra i ragazzi con disabilità e i normodotati. Per noi un punto fermo è che i disabili devono praticare questo sport coi normodotati, senza distinzioni".

Insomma, lo sport offre possibilità, abbatte le barriere: il messaggio è importante. A confermarlo è direttamente Stefano Curti, per cui la disabilità non è assolutamente un freno.
"Anzi, è qualcosa che stimola a superare se stessi. Soprattutto noi disabili vogliamo far capire che la disabilità non è soltanto una situazione negativa delle persone e che un disabile non è diverso dagli altri. Lo sport è senza dubbio un'arma con cui sconfiggere le diversità e abbattere i pregiudizi della gente. Nella mia esperienza, confrontandomi con atleti di altre nazioni, non ho potuto fare a meno di notare le enormi lacune che il nostro Paese ha rispetto al resto d'Europa. Mi sono reso conto che in Italia i disabili che praticano sport vengono spesso usati dalle federazioni e dai comitati al solo scopo di lucro, a scapito degli atleti stessi che non hanno i fondi necessari per gli allenamenti, il materiale tecnico e i compensi. Con la mia associazione mi auguro di riuscire a sradicare questa condizione ignobile in cui siamo finiti e restituire allo sport paralimpico la dignità che si merita".

In conclusione, Stefano, una battuta sul tuo allenatore.
"È un rompiscatole, soprattutto quando ci obbliga a usare il tutino da gara e fa freddo".

E tu Mirko, una battuta su Stefano.
"Una battuta su Stefano non posso più farla, dal momento che 'Santo Stefano' è il nostro presidente".

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