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Emilia-Romagna

Attività motoria e benessere come diritti di cittadinanza

Venerdì 20 giugno, a Trento, il convegno Uisp "Stili di vita e salute". Istituzioni, università e associazioni insieme per il contrasto alla sedentarietà

Circa 120 persone hanno partecipato al convegno Stili di vita e salute che si è tenuto il 20 giugno a Trentodella redazione Uisp Emilia-Romagna


TRENTO
- Sport di cittadinanza, benessere, sana alimentazione e sostenibilità. Questi i temi affrontati all'interno di "Stili di vita e salute", il workshop Uisp che si è svolto venerdì 20 giugno nel centro Santa Chiara, a Trento. Alla base della discussione - a cui hanno partecipato istituzioni, Asl, università e altre associazioni - l'idea dell'attività motoria e della salute come prerogative fondamentali di ogni individuo. "Parlare di sport e benessere - ha affermato Vincenzo Manco, presidente dell'Unione Italiana Sport Per tutti - significa parlare del diritto al piacere e alla felicità. La nostra associazione, dopo aver portato per la prima volta il Parlamento a discutere del valore sociale dell'attività motoria, si candida a essere parte attiva nella riforma del Paese. Per far questo dovremo continuare a essere un'avanguardia capace di rinnovarsi e di favorire il dialogo tra associazionismo e istituzioni".

Sono stati diversi gli attori che hanno partecipato al convegno che ha visto la presenza di 120 persone, da tutta Italia. Molti degli interventi si sono concentrati sulla distinzione tra salute e sanità e sulla necessità di promuovere concretamente entrambe. "Il benessere della cittadinanza - ha spiegato Daniela Galeone, del dipartimento della sanità pubblica e della prevenzione del Ministero della salute - dovrebbe essere l'obiettivo primario generale. Spesso si sente parlare del costo della salute: al contrario si tratta di un investimento. Il cittadino deve essere consapevole dei vantaggi di uno stile di vita attivo ma deve anche essere aiutato dalle istituzioni che possono incidere sulla società".

Causa del 15% delle morti premature in Italia, la sedentarietà varia a seconda di età, provenienza geografica e condizioni economiche. "L'attività motoria - ha affermato Daniela Rossi, responsabile di politiche stili di vita e salute Uisp - è un diritto messo sempre più in crisi dalle disuguaglianze. Le nostre parole devono trasformarsi in programmi". C'è stato spazio, infatti, anche per parlare di progetti rivolti sia all'educazione dei bambini e alle loro famiglie - con "Pronti, partenza, via!", Samba e 1km in salute - sia all'organizzazione di eventi sportivi sostenibili e alla riqualificazione degli spazi urbani.

Italo Dosio, del dipartimento di salute mentale di Susa e animatore dell’esperienza di Matti per il calcioNel pomeriggio l'attenzione si è spostata sulla lotta al doping con la campagna informativa portata nelle scuole dalla Uisp con l'Istituto superiore di sanità. Si è parlato infine di invecchiamento attivo e del ruolo dello sport nell'area del disagio mentale. "Questo tipo di attività - ha spiegato Italo Dosio, del dipartimento di salute mentale di Susa e animatore dell'esperienza di Matti per il calcio - oltre a migliorare la vita delle persone, porta anche vantaggi economici e sociali: diminuiscono i ricoveri, si fa meno uso di farmaci, i pazienti tornano a lavorare".

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