Cos'è una rete? Un incrocio di filo, di fune o di ferro fatto per catturare, imbrigliare, recintare o dividere? Oppure è uno strumento di gioco: tesa tra due parti di un campo come ostacolo da superare, messa dietro dei pali di legno per evitare che il pallone si perda, lasciata penzolare attorno a un cerchio di ferro forse solo per produrre quel suono di "schiocco strusciato" che segue un tiro perfetto? Ognuna di queste cose e tutte, insieme anche alla rete di protezione che protegge l'equilibrista durante il cammino sulla fune. Che questi siano tempi difficili, è inutile negarlo. Non per questo però non ci si può sbilanciare, tanto per restare in tema di equilibrio. È quanto cerchiamo di fare in questa rubrica di Vincenzo Manco - presidente del Comitato regionale dell'Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale Uisp - che affronta e commenta le vicende più disparate. Dalla cronaca politica a quella internazionale, dalla politica sportiva alla struttura organizzativa della Uisp, dalle questioni sociali a tutto ciò che interseca il mondo dello sport, queste pagine rappresentano delle riflessioni libere e indipendenti. "Senza rete", appunto, perché ci si assume la responsabilità di quanto detto e perché, parlando di problematiche complesse e della loro connessione con la missione sportiva e sociale dell'Uisp, lo si fa senza divisioni, barriere o preconcetti. E, per di più, con un po' d'immaginazione, come quando a calcio la porta si costruisce con gli zaini o si improvvisa un campo di pallavolo in mezzo a un parcheggio.
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Il presidente Vincenco Manco: "Chiediamo piani regionali sulla prevenzione e assessorati capaci di legare sport, urbanistica e ambiente".
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