Comitato Regionale

Emilia-Romagna

L'attesa è la virtù dei forti

Intervista a Maurizio Prati, responsabile della Pallacanestro Uisp Emilia-Romagna, che racconta le difficoltà degli sport di squadra in questa grande incertezza.

 

di Ginevra Langella

BOLOGNA - Una disciplina inevitabilmente di contatto, quella del basket, che in questo momento di ricerca di una ripresa delle attività deve fare i conti con numerosi aspetti complessi. Ne abbiamo parlato con Maurizio Prati, responsabile della Pallacanestro Uisp Emilia-Romagna, il quale oltre a fornire chiarimenti su attività all'aperto e al chiuso e difficoltà annesse, lascia intravedere qualche spiraglio di luce quando si parla di Basket d'A...mare, un evento che è tra i fiori all'occhiello della proposta del basket Uisp. 

Maurizio, inizierei questa intervista chiedendoti cosa avete in programma o se state ancora aspettando che la situazione si stabilizzi?
«Al momento non abbiamo nulla in programma, perché come sappiamo tutti ogni giorno è diverso dall'altro: di conseguenza è inutile fare delle proposte quando poi il giorno successivo rischi la chiusura di una città o di una provincia. Inoltre, le palestre scolastiche sono difficili da ottenere in questo momento, quindi per adesso non abbiamo nessuna proposta o idea da mettere in campo. Se si ripartirà, secondo me lo si farà con i campionati regionali nel 2021, mentre per quelli territoriali bisogna parlare con i singoli territori».

Per quanto riguarda invece il basket in carrozzina ci sono delle novità?
«Si sarebbe dovuto ripartire come ogni anno a metà settembre a Cesenatico, con l'occasione di Basket d'A...mare, ma le società che si erano iscritte si sono ritirate per la paura del virus e dei contagi e quindi abbiamo fermato tutto. Era l'unica attività che sarebbe potuta ripartire in questo momento e per la quale avevamo già predisposto una ripartenza. Per tutto il resto non abbiamo programmato molto, perché avremmo bisogno delle palestre e come sappiamo bene le cose fatte all'aperto hanno un protocollo, mentre quelle al chiuso ne hanno un altro più restrittivo. Per me non ci sono proprio le condizioni neanche per ripensare a una ripartenza, quindi vedremo più avanti cosa scatterà fuori e speriamo per il meglio».

Durante tutto questo periodo sei rimasto in contatto con le società affiliate del basket in carrozzina? Come avete affrontato insieme questo periodo? Ti hanno raccontato quali sono state le loro maggiori difficoltà?
«Certamente! Siamo rimasti in contatto con le solite videoconferenze. Le loro difficoltà sono state quelle che hanno coinvolto tutti, principalmente il non poter uscire di casa e il non poter fare le cose quotidiane. Problemi comuni a tutti i cittadini, sia sportivi che non. Forse loro a maggior ragione ancora di più: essendo persone con difficoltà motorie superiori ad altre, il dover stare soli in casa insieme alle varie restrizioni ha portato molti più problemi».

Per quanto riguarda invece Basket d'A...mare e i Concentramenti, i mini campionati territoriali, si hanno novità e la speranza che possano svolgersi in qualche modo?
«Basket d'A...mare è un evento che solitamente viene fatto durante il ponte del 2 giugno: inizialmente non ero sicuro di riuscire a riprogrammarlo, ma invece in quattro giorni siamo riusciti a organizzarlo per il 12 e 13 settembre a Cesenatico. È stato un evento messo in piedi all'ultimo, che purtroppo non ci ha dato la possibilità di avere grandi numeri come negli anni passati, ma sono contento del risultato perché è stato un segnale di ripartenza. Hanno partecipato cinque squadre femminili e sei maschili, ma la cosa più bella è che una squadra di basket in carrozzina, i Delfini di Montecchio Maggiore di Vicenza, ha voluto partecipare all'evento e così abbiamo fatto un po' di attività insieme. Insomma, è stata una cosa bella e aggregativa che ci ha coinvolto molto. Invece per quanto riguarda i Concentramenti, il campionato regionale che facciamo tutti gli anni e che solitamente si tiene verso marzo e aprile, avevamo pensato di spostarlo sempre per settembre con la collaborazione del comitato di Rimini, ma non abbiamo avuto la disponibilità e quindi slitteremo direttamente verso il 2021».

In conclusione, andiamo sul personale. Vorrei chiederti di raccontarmi qual è la tua storia e qual è il tuo percorso all'interno della Uisp e da quando sei nel mondo della pallacanestro.
«Sono sicuramente più di 20 anni che sono all'interno del Comitato Forlì-Cesena. Per quanto riguarda l'attività della pallacanestro sono stato anche nel consiglio direttivo, quindi diciamo che ho una lunga esperienza e che ne ho viste di tutti i colori! Poi per quanto riguarda la mia passione, ho iniziato a giocare quando avevo sei anni. Ho giocato per quindici anni e poi dopo un infortunio ho dovuto lasciar perdere e sono passato allora dall'altra parte: sono entrato in Uisp, ho iniziato ad organizzare i campionati, ho fatto l'arbitro e tante altre cose. Insomma, ho passato tutti i settori e gli ambiti di questa attività sportiva e sono felice così».