È partito con grande entusiasmo il percorso laboratoriale “Non sei (l’)una”, progetta da Uisp Modena e dedicato alla sicurezza femminile: sono infatti 21 le iscritte (il massimo possibile per gli spazi a disposizione) di età compresa dai 75 ai 12 anni e ben 4 coppie madre-figlia che partecipano insieme. Il successo è testimoniato anche dalla lunga lista d’attesa già per il corso di marzo, che replicherà le modalità di questo primo intervento. Il corso si svolge alla palestra Metagym con le lezioni pratiche a novembre e dicembre, mentre direttamente presso la sede Uisp Modena si terranno le lezioni teoriche a gennaio. Gli istruttori sono Elisa Zigarini, Davide Ponzoni e Gianluca Giordani. Sei lezioni pratiche in tutto che si inseriscono all’interno del mese di contrasto alla violenza sulle donne, un impegno che Uisp Modena condivide e promuove da sempre con le sue iniziative legate alle società sportive e alla diffusione più capillare possibile dei messagi contro la violenza, unite a due lezioni teoriche informative e formative con la Polizia di Stato e l’associazione Donne e Giustizia, che concluderanno il corso in gennaio. Il tutto come detto, si inserisce all’interno di un percorso che Uisp ha avviato ormai da anni per la parità di genere e la difesa dei diritti delle donne.
Ospite d’eccezione della lezione del 23 novembre è stata l’assessora alla Sicurezza Alessandra Camporota: «Il patriarcato purtroppo ancora esiste – le sue parole – e questi laboratori sulla sicurezza sono fondamentali per instillare consapevolezza e ampliare una rete che comprende centri antiviolenza e servizi sociali e tutto ciò che l’ente pubblico può mettere in campo al fianco di associazioni come Uisp». Fabia Giordano, responsabile Uisp del progetto, le ha fatto eco, raccontando come sia «importante essere in rete con Comune e Polizia di Stato per dare alle giovani generazioni ma anche alle donne più adulte la percezione, appunto, di non essere sole, di non essere ‘una’». Accanto a Fabia Giordano anche Vera Tavoni, presidente Uisp Modena, che ha ringraziato «la palestra Metagym per l’accoglienza, in un progetto che serve a farci camminare unite».