In occasione della Giornata internazionale dell'Eliminazione della Violenza contro le Donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre, l’UISP – a tutti i livelli - ribadisce il suo impegno nella lotta contro la violenza di genere, in difesa dei diritti di tutte le persone.
L’UISP Monza Brianza invita tutte le associazioni e società sportive affiliate a sensibilizzare i propri membri sulla non violenza, promuovendo buone pratiche quotidiane per prevenire ogni forma di discriminazione ed esclusione. Lo sport, con il suo ampio impatto sociale, può giocare un ruolo determinante nel cambiare le percezioni legate al genere e nella promozione di una cultura di uguaglianza e rispetto reciproco. La crescente visibilità di atlete, sia a livello amatoriale che professionistico, aiuta a smantellare gli stereotipi di genere, mostrando che le donne sono capaci di eccellere in qualsiasi campo, e che il diritto all'autodeterminazione e alle pari opportunità dovrebbe essere garantito a tutte le persone, indipendentemente dal genere.
Un aspetto fondamentale è la riflessione sui meccanismi che alimentano la violenza, molti dei quali sono radicati nella cultura e nelle abitudini, spesso in maniera inconsapevole. È importante, infatti, riconoscere come stereotipi e pregiudizi possano influenzare il nostro comportamento e quello degli altri, contribuendo alla perpetuazione della violenza.
La situazione delle donne in Italia, pur essendo migliorata negli ultimi decenni, è ancora segnata da forti disuguaglianze e discriminazioni, che riflettono la persistenza di un patriarcato radicato nella società. Il patriarcato, in Italia come in molte altre nazioni, si traduce in una struttura di potere che favorisce gli uomini, relegando le donne a posizioni di minoranza in numerosi ambiti della vita sociale, politica ed economica. Le discriminazioni di genere sono infatti visibili non solo nei comportamenti individuali, ma anche in strutture istituzionali e pratiche quotidiane, che spesso limitano le opportunità delle donne in vari settori.
Uno degli ambiti in cui le donne subiscono le maggiori disparità è il mondo del lavoro. Nonostante gli sforzi per promuovere l'uguaglianza di genere, le donne in Italia continuano a sperimentare forme di discriminazione salariale, con una persistente differenza retributiva tra uomini e donne a parità di lavoro. Secondo gli ultimi dati, la gender pay gap (differenza salariale tra i generi) è ancora significativa, con le donne che guadagnano mediamente meno degli uomini. Questo fenomeno è influenzato da vari fattori, tra cui il maggiore numero di donne che lavorano in settori meno remunerati, ma anche dalla discriminazione diretta o indiretta nella promozione e nelle opportunità di carriera. Inoltre, le donne sono più frequentemente soggette a contratti precari o a forme di lavoro part-time, spesso per necessità legate alla gestione familiare o all'assistenza ai figli. Questo perpetua un ciclo di disuguaglianza economica, impedendo alle donne di raggiungere la stessa indipendenza finanziaria e sicurezza che gli uomini possono ottenere.
La percezione sociale di ciò che è considerato "appropriato" per le donne è ancora influenzata da stereotipi antiquati, che spesso relegano la figura femminile a ruoli subordinati, specialmente nelle sfere politiche, aziendali e professionali. In molti casi, anche le donne che riescono a raggiungere posizioni di leadership o responsabilità devono affrontare una doppia sfida: quella di dimostrare le proprie capacità e quella di combattere contro il giudizio negativo sulla loro leadership femminile.
Un altro aspetto che riflette il persistere del patriarcato è la violenza di genere. In Italia, la violenza sulle donne è ancora un problema grave e diffuso, con molte donne che subiscono abusi fisici, psicologici e sessuali, spesso all'interno delle mura domestiche. Le statistiche indicano che molte di queste violenze sono commesse da partner intimi o ex partner, segno che le dinamiche di potere e controllo sono strettamente legate alla cultura patriarcale. La violenza di genere non è solo un fenomeno fisico, ma anche psicologico, con molte donne che vivono in un contesto di isolamento, manipolazione e intimidazione, dove i loro diritti e la loro autonomia vengono sistematicamente negati.
Le donne nei contesti di guerra e nei regimi autoritari vivono situazioni estremamente difficili e sono particolarmente esposte a gravi violazioni dei diritti umani. Nei conflitti armati subiscono violenza sessuale, lavoro forzato, tratta di esseri umani e altre forme di abuso, utilizzate come strumenti di controllo sociale e politico. Sotto regimi autoritari, le donne sono spesso soggette a restrizioni severe nelle loro libertà, con leggi che negano diritti fondamentali e limitano la loro partecipazione politica, diritti riproduttivi e accesso al lavoro e all'istruzione. In paesi come l'Iran o l'Arabia Saudita, la libertà femminile è fortemente limitata, e le attiviste che lottano per i diritti sono spesso perseguite e punite. Nonostante queste difficoltà, le donne continuano a giocare un ruolo centrale nella resistenza e nella ricostruzione sociale, con movimenti che combattono per i diritti umani e la parità di genere, come accade in Colombia, Sudan e Turchia.
L'UISP si impegna attivamente a garantire equità di genere al suo interno, adottando politiche e pratiche che promuovono la parità tra uomini e donne in ogni ambito della sua attività. Un aspetto centrale di questo impegno è la paritaria partecipazione nelle sue strutture dirigenziali, che assicura che le donne abbiano pari opportunità di accesso e di ruolo all'interno degli organi decisionali dell'organizzazione. Questo approccio non solo valorizza il contributo femminile, ma permette di favorire una rappresentanza più equilibrata e di combattere la storica sottorappresentazione femminile in contesti di leadership, in particolare nel mondo dello sport, riprendendo le linee della Carta europea dei diritti delle donne nello sport e la Carta a fumetti.
Inoltre, l'UISP ha sviluppato politiche orientate all'empowerment femminile, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo delle donne nello sport e nella società. Queste politiche si concentrano su attività formative e progetti di sensibilizzazione e iniziative, come Futura e il Progetto Differenze. Queste esperienze puntano a stimolare nelle giovani generazioni un percorso di riflessione, formazione e crescita personale volto a scardinare stereotipi di genere, e promuovendo un linguaggio attento alle persone, libero da pregiudizi e stereotipi. Questo impegno prosegue ogni giorno sui territori, grazie al lavoro dei Comitati Uisp e delle associazioni e società sportive affiliate.
Il percorso di empowerment femminile messo in atto dall'UISP include anche la creazione di spazi sicuri e accoglienti per tutte le donne, che possano sentirsi libere di esprimere il loro talento e di affrontare le sfide senza ostacoli legati al genere. L'obiettivo finale è quello di cambiare la percezione della donna nel contesto sportivo e sociale, favorendo un ambiente inclusivo dove diritti, pari opportunità e rispetto reciproco siano garantiti a tutte le persone, indipendentemente dal loro genere.
Attraverso queste azioni, l'UISP contribuisce non solo a migliorare la condizione delle donne nel panorama sportivo, ma anche a promuovere un cambiamento culturale che possa estendersi anche ad altri ambiti della vita sociale e professionale, stimolando un impegno collettivo verso una società più giusta e equa. Questo cambiamento culturale è fondamentale per garantire alle donne un futuro di parità, rispetto e autonomia, in ogni aspetto della loro vita.