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Uisp in lutto: ci ha lasciati Ugo Ristori, presidente nazionale negli anni '70

Lunedì 15 giugno i funerali a Roma. Dopo la presidenza Uisp, dalla metà degli anni '80 ricoprì incarichi al Coni. Il ricordo di Sergio Giuntini.


L'Uisp è in lutto per la morte di Ugo Ristori, 88 anni, scomparso nella notte tra sabato 13 e domenica 14 giugno. I funerali si terranno lunedì 15 giugno a Roma, alle ore 15.00 nella chiesa San Frumenzio, via Cavriglia 8. Vincenzo Manco, la presidenza nazionale Uisp e tutti i dirigenti dell’associazione si stringono intorno ai figli Massimo e Alessandro.

Ristori è stato presidente nazionale aggiunto Uisp a partire dal V Congresso nazionale, che si svolse a Firenze nel 1964. A partire dal 1960 divenne direttore del Discobolo, la rivista nazionale Uisp. Visse da vicino le Olimpiadi di Roma del 1960 dove l'Uisp svolse un ruolo importante e dette il via al Meeting internazionale dell'Amicizia, che si svolse allo Stadio delle Terme di Caracalla.

Ristori rievoca l'avvenimento in una intervista del 2010, in occasione del cinquantennale (LEGGI L'INTERVISTA DI RISTORI SULLE OLIMPIADI ROMA 1960).

Nel 1972 Ugo Ristori divenne presidente nazionale Uisp, in occasione del VII Congresso nazionale dell'associazione e fu rieletto nel 1977, nell'VIII Congresso nazionale che si tenne a Bologna. Nel 1982 la presidenza nazionale Uisp passò a Vincenzo Brunello e dalla metà degli anni '80 Ugo Ristori ricoprì incarichi al Coni, a cominciare dall'Ufficio stampa, insieme a Fiammetta Scimonelli.

Lo storico dello sport, Sergio Giuntini, ricostruendo la sua figura nella storia dell'Uisp, lo ricorda come promotore dei “Centri di formazione fisico-sportiva” e del Meeting dell'amicizia di atletica leggera: "Con la scomparsa di Ugo Ristori viene meno un’altra figura di spessore che ha lasciato un segno profondo nella storia dell’Uisp. Pisano del 28 settembre 1932, Ristori approdò all’Uisp con il III Congresso di Bologna del 30-31 marzo 1957 provenendo dalle file del Partito socialista, di cui era segretario del movimento giovanile provinciale, nonché, come esponente della corrente di sinistra, della sua Commissione nazionale giovanile. A Bologna Ristori venne eletto nel Comitato direttivo nazionale e successivamente, quando Giulio Scarrone lasciò la segreteria dell’Uisp per proseguire la carriera giornalistica a “l’Avanti!”, si trasferì a Roma per sostituirlo affiancando Gastone Bondi nel settore organizzazione. Per un quinquennio seguì il lavoro di varie leghe di specialità, Ciclismo, Atletica Leggera, Calcio, e nel 1962 fu nominato “presidente aggiunto” (un incarico paragonabile a quello di vicepresidente, che però nella stessa terminologia esprimeva le dosate alchimie utilizzate allora per assicurare gli equilibri politici interni all’Unione fra le componenti comunista e socialista) in luogo dell’avvocato Aldo Monaco. “Presidente aggiunto” sino al 1971, quell’anno Ristori divenne presidente tout court, con voto unanime del Comitato direttivo nazionale, a seguito dell’elezione di Arrigo Morandi a presidente dell’ARCI. Carica confermata dal VII Congresso di Firenze (7-10 dicembre), dall’VIII di Bologna (giugno 1977) e mantenuta sino alla IX assise del 1982. Un decennio di presidenza contrassegnato prima dalla progressiva “normalizzazione” uispina seguita ai furori “alternativistici” del ’68, e poi dalla fusione con l’ARCI. Un passaggio estremamente delicato che Ristori, con coerenza e ammirevole onestà intellettuale,  non condivise mai sino in fondo, avvertendone una certa artificiosità, la perdita di dirigenti di valore e, soprattutto, l’oggettivo “dissanguamento” economico che esso comportava per l’Uisp. Una “rivoluzione copernicana” fallita per i principi astratti su cui si fondava. Ristori, con la sua coraggiosa battaglia di minoranza, seppe mantenere integre le capacità autonome dell’Uisp e, superata questa fase di transizione, consegnò ai suoi successori un’Unione pronta - col Congresso del 1986 - a riacquisire la sua piena indipendenza. Lasciata l’Uisp fu assunto nel gennaio 1983 dal CONI occupandosi di promozione sportiva. In questo ambito organizzò numerose iniziative di rilievo. Dalla “Settimana dello sport”, in occasione delle finali nazionali dei “Giochi della gioventù”, a “100 giorni di sport al Foro Italico” (1985 e ’86), un’occasione offerta ai giovani - con oltre 20 punti sport - per entrare in contatto con le diverse discipline olimpiche. Successivamente Mario Pescante, anch’egli con delle lontane radici nell’Uisp, lo incaricò del rilancio del mensile del CONI, “Sport italiano”, e negli stessi anni, per conto del Comitato CONI-AGIS, si occupò del Festival del cinema sportivo di Torino e della Rassegna del cinema sportivo di Palermo. Infine, raggiunta l’età del pensionamento, assunse gli incarichi dapprima di coordinatore e in un secondo tempo di segretario dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana (AONI). Un impegno al servizio dello sport e della sua cultura che nel 2008 gli valse la “Stella d’oro al merito sportivo” del CONI".

"Nella sua lunga stagione all’Uisp, Ristori fu, con Alfredo Berra, Giorgio Lo Giudice e Giorgio Mingard - prosegue Giuntini - l’organizzatore, il 12 settembre 1960, del famoso “Meeting dell’amicizia” d’atletica leggera (con tanto di record del mondo di Tamara Press nel lancio del disco, m. 57,15) tenuto a Roma subito a ridosso della conclusione delle Olimpiadi,  e il 26 maggio 1962, a Milano, nel Convegno indetto dall’Uisp sul tema “Sport, tempo libero e cultura di massa”, svolse la relazione introduttiva con cui furono lanciati i “Centri di formazione fisico-sportiva”. La maggiore innovazione pedagogica e culturale che l’Uisp introdusse nello sport italiano all’aprirsi degli anni ’60. Su Ristori è stata anche prodotta una tesi di laurea, “Storie di sport. La Uisp di Ugo Ristori”, discussa da Bruno Conti presso l’Università di Roma Tor Vergata nell’anno accademico 2007-2008. Il lavoro contiene ampi stralci di un’intervista che Ristori concesse al tesista, e piace qui riproporne uno in particolare che si sofferma sui suoi inizi in seno all’Uisp: "Le mie prime esperienze avvennero innanzitutto sul terreno organizzativo. Avevo bisogno di capire la struttura organizzativa di una associazione sportiva in piena attività quotidiana e lo feci seguendo il responsabile nella sede centrale, il compagno e amico Gastone Bondi. Non rinunciavo nel frattempo a seguire alcune Leghe di specialità che più mi attraevano (ciclismo, atletica e calcio) né rinunciavo a mantenere un occhio all’evolversi più in generale della realtà politica e sportiva del Paese. Quando la Lega nazionale del ciclismo Uisp decide di organizzare i Campionati italiani di ciclismo su pista (agosto 1957) nel velodromo di Fornacette (Pisa), fu per me un piacere enorme. Avevo amici nella società ciclistica “Nevilio Casarosa” di Fornacette che gestiva il velodromo ed aveva la sede presso la Casa del popolo. Una Casa del popolo che disponeva di un teatro dove si svolgevano spettacoli o suonava una orchestrina per il ballo al sabato e alla domenica. Ma in questo teatro si facevano anche spettacoli, commedie, o esibizioni di poeti contemporanei, artisti dell’improvvisazione. Più di una volta ad intrattenere le persone giungeva un giovane toscanaccio di un paese vicino, sempre pronto a raccontar barzellette di ogni tipo e, talvolta, le più sconce magari inventate all’istante. Era Roberto Benigni ai primi esordi della su luminosa carriera di grande artista che nessuno era allora in grado di prevedere. Vissi in questo ambiente che mi era amico i giorni della vigilia e del Campionato, dove, insieme ad altri, un giovane ciclista di Parma, Vittorio Adorni, vinse il titolo alla presenza di Guido Costa, commissario della Pista dell’Unione Velocipedistica Italiana ed amico del Vice presidente dell’Uisp Aldo Monaco. Proprio Guido Costa allora pronosticò per Adorni una carriera di successi come poi avvenne. Fu per me una prima significativa esperienza alla quale ne seguì un’altra di valore analogo: a Bologna la Lega calcio aveva convocato il Convegno nazionale dedicato all’impostazione della nuova stagione calcistica Uisp. L’occasione mi si presentò favorevolmente per svolgere un intervento nel quale, dopo aver espresso critiche oggettive verso l’agonismo esasperato e gli interessi economici che stavano invadendo il calcio professionistico, presi atto della evidente espansione delle attività di calcio Uisp e mi permisi di suggerire l’opportunità di un nuovo impegno: la nuova stagione del calcio Uisp fu invitata a rappresentare sul piano comportamentale nel campionato Uisp, tutte le novità possibili sul terreno del rispetto dei principi e dei valori dello sport". Addio, caro Ugo, e che “la terra ti sia lieve”. (I.M.)

Fonte: UISP NAZIONALE

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