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Medica Plus: un centro all'avanguardia per tutte le esigenze dei pazienti

L'intervista al dottor Mario Puviani, vulcanico fondatore del poliambulatorio convenzionato con Uisp

È il nuovo partner medico Uisp Modena, con una convenzione che durerà per tutta la stagione 2020/2021 che prevede sconti su tutte le prestazioni dell’ambulatorio. Medica Plus è ormai una realtà consolidata nel territorio cittadino, struttura all’avanguardia che ci viene raccontata dal suo fondatore, il dottor Mario Puviani.

Dottor Puviani, come deve strutturarsi oggi un poliambulatorio per essere perfettamente funzionale alle esigenze dei pazienti?

«Ovviamente il primo passo è quello di essere sempre aggiornati sulle terapie più moderne. La seconda considerazione può sembrare banale, cioè essere sempre pronto a soddisfare le richieste dei pazienti. In realtà il poliambulatorio, come Medica Plus, non è un pronto soccorso. Il paziente deve comunque capire che la salute è una cosa importante, per cui non solo vale la pena, ma spesso è necessario rinunciare a qualcosa, chiedere permessi al lavoro, eccetera».

Il vostro è un servizio a 360 gradi?

«Per me è molto importante che le specialità presenti all’interno della nostra struttura rispondano alle esigenze, e credo che siamo in grado di offrire un gruppo di professionisti a 360 gradi, sempre aggiornati, moderni, in grado di utilizzare le attrezzature di ultima generazione. Siamo un poliambulatorio all’avanguardia, ogni attrezzatura, e le nostre sono di prima fascia, è stata acquistata ex novo, non abbiamo attrezzature di seconda mano né obsolete. Ciò ci consente di conseguire risultati con efficacia massima possibile».

Quali valori sono alla base della fondazione e della gestione di Medica Plus?

«In primo luogo il voler dare una risposta completa: abbiamo costruito una struttura sanitaria che sia in grado di dare risposte al paziente su tutto. Il paziente entra e può completare il suo iter diagnostico-terapeutico da noi, senza doversi rivolgere altrove. In questo senso va anche la creazione del nostro nuovo centro, con il focus sulla fisioterapia per poter dare un servizio completo ospitando un numero maggiore di pazienti. L’idea alla base? Con molta umiltà c’era l’ambizione di costruire qualcosa di oggi ancora poco diffuso: in città ci sono tante strutture, ma spesso molto settoriali. Il paziente allora non trova un riferimento per la salute in generale ma solo per una parte: la dermatologia, l’ortopedia o altro».

Come sarà Medica Plus tra cinque anni?

«La immagino, banalmente, sempre più completa e all'avanguardia».

Intanto si amplierà con un nuovo ambulatorio in via Allegri?

«Sì, saremo incentrati sulla fisioterapia e la riabilitazione, anche per pazienti che abbiano subito interventi di chirurgia ortopedica. Ma ci saranno anche altri ambulatori: ci arricchiremo di altri professionisti che fino a oggi non potevamo inserire per mancanza di spazi. Vogliamo garantire ai nostri pazienti un ambiente confortevole, ma non solo a loro, anche ai nostri medici: entrambi con un ambiente funzionale e gradevole saranno spinti a fare di più e meglio. Un ambiente che favorisce la guarigione anche grazie alla serenità emotiva. Inoltre le innovative macchine di cui la nostra palestra riabilitativa è dotata sono macchine a utilizzo medicale e non le stesse macchine che si trovano in qualsiasi palestra: in questo modo i nostri pazienti hanno la possibilità di eseguire gli esercizi riabilitativi senza avvertire dolore grazie alle multiple regolazioni di cui sono dotate le attrezzature medicali».

Di recente avete concretizzato una partnership importante con Uisp: quali sono i vostri obiettivi?

«Quelli di far conoscere a un’utenza che può aver bisogno delle nostre prestazioni a scopo ludico e sportivo che esiste una struttura in grado di accoglierli per qualsiasi necessità, non solo per quelle sportive. Può sembrare uno scopo banale, ma tante volte si va a cercare lontano una caratteristica o una prestazione non sapendo di averla quasi nella strada accanto. Uisp? Diversi di noi sono stati tesserati Uisp, quindi prima di tutto c’è una questione affettiva. In secondo luogo Uisp è radicata sul territorio ed è sempre vero che l’unione fa la forza. In questo caso l’unione fa la salute e la guarigione».

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