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Tempo di dichiarazioni dei redditi, e i compensi sportivi?

Parliamo di fisco: si possono considerare fiscalmente a carico i familiari che li percepiscono? Aggiornamenti sui defibrillatori
In periodo di dichiarazioni ci si interroga in merito alla possibilità di considerare fiscalmente a carico il famigliare che percepisce compensi sportivi per introiti complessivamente tali da essere esenti (massimo € 7.500 l’anno) ovvero soggetti a ritenuta a titolo di imposta (quando non superiori complessivamente ad € 28.158,28). La norma (art.12 del Tuir) prevede infatti che le detrazioni per carichi di famiglia spettano quando le persone alle quali si riferiscono possiedano un reddito complessivo non superiore ad euro 2.840,51 al lordo degli oneri deducibili.
L’Agenzia delle Entrate ha però chiarito, con la Circolare n.95/2000, che non vanno considerati per la verifica di detto limite né i redditi esenti né quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta. Ne consegue che il famigliare che percepisce compensi sportivi complessivamente di importo non superiore ad euro € 28.158,28 può considerarsi ancora a carico.

Ad ulteriore sostegno di tale tesi interpretativa, intervengono le Istruzioni al Modello 730/2013 in cui vengono elencati una serie di introiti (tra i quali le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti centrali della Chiesa Cattolica; il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità) da computare nel limite di reddito di 2.840,51 euro, ancorché non compresi nel reddito complessivo. Tra questi introiti non vengono indicati i compensi sportivi.

Attesa la peculiarità del regime dei percettori compensi sportivi, si consiglia di conservare con la documentazione i riferimenti citati al fine di poter agevolmente dimostrare che l'interpretazione adottata si fonda su provvedimenti della stessa Agenzia delle Entrate.

Breve aggiornamento sulla questione defibrillatori: la norma non è ancora entrata in vigore. Il Decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ne consegue che non sono ancora decorsi i termini entro cui espletare gli adempimenti ivi contemplati (in particolare l'onere per le associazioni e società sportive dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici nel termine di 30 mesi). Come evidenziato dalla Federazione medico sportiva italiana, non è opportuno intraprendere "qualsiasi singola iniziativa in attuazione del decreto in questione fino a che, a pubblicazione avvenuta, non saranno emanate dal CONI e dalla Federazione medico sportiva italiana le opportune informative e relative indicazioni attuative". Sarà nostra cura dare tempestiva informazione di ogni novità in merito. (di Francesca Colecchia-www.arseasrl.it)